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Al di là del prezzo, quello che secondo le agenzie crea un handicap al prodotto mare Italia è l’accoglienza. “La Penisola deve imparare a vendersi - dice senza mezzi termini Fabio Ruggeri, responsabile di agenzia per Last Minute Tour Tabacchi a Milano -. Il rapporto qualità-prezzo è ridotto ai minimi termini e poi, rispetto ai competitor, la nostra offerta ruota sulla pensione completa, se non sulla mezza pensione. Manca completamente il concetto di all inclusive, che invece all’estero è all’ordine del giorno. Non solo: quello che non è compreso nel pacchetto, di solito viene venduto a prezzi carissimi”.
Anche la qualità delle strutture tricolori non supera del tutto l’esame delle adv. “Io credo che alcune strutture non vengano controllate dagli operatori ogni anno - dice Carla Nalesso, addetta vendite di Tif Viaggi a Albignasego (Padova) - e questo non va bene. Ci vuole maggior cura del prodotto offerto”.
Il segreto dell’accessibilità
Il segreto del successo per alcuni è legato all’accessibilità. “Diciamo che per vendere il mare Italia bisogno ingegnarsi un po’ - dice Rossella Vezzano, addetta vendite di Bluvacanze a Lucca -. Quello che abbiamo notato è che, se una destinazione italiana diventa complicata da raggiungere, alla fine si sceglie altro. Per esempio, da noi al momento funzionano molto bene Ischia e la Campania, perché ci sono operatori che la programmano con bus diretti in partenza da Lucca”. Insomma, la facilità di raggiungere le destinazioni aiuta a superare anche le difficoltà legate al prezzo. Anche perché in un periodo di problemi economici, la scelta ricade sulle mete di prossimità. “Registriamo un buon ritorno della Calabria quest’anno - dice Anna Lodato, responsabile di agenzia di Dolida Travel a Napoli -. È vicina, è facilmente raggiungibile in auto e permette di contenere i costi”.
