Una crescita continua

10/10/2012
10:26
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Non sono bastati l’esplosione della bolla speculativa e il rallentamento della corsa allo sviluppo edilizio ad annebbiare il fascino degli Emirati.

I numeri, infatti, continuano a segnare bel tempo fisso su Dubai e Abu Dhabi. I primi sette mesi dell’anno hanno fatto registrare un aumento di arrivi dall’Italia del 12 per cento per Abu Dhabi, mentre a Dubai il primo semestre 2012 ha portato a casa un +8 per cento sullo stesso periodo del 2011 dal mercato tricolore. In numeri tondi, ad Abu Dhabi si sono superati i 20mila arrivi dal Belpaese, mentre Dubai ha raggiunto quota 62mila ospiti negli hotel.

Crescono più del Pil gli arrivi e le presenze turistiche anche se, dopo la frenata del 2009 (quando il Prodotto interno lordo ha registrato un -2,7 per cento) la ripresa è stata progressiva ma continua. Il 2010 ha visto il Paese crescere del 2,1 per cento, il 2011 del 3,1, mentre per il 2012 è previsto un ulteriore incremento, con un crescita stimata del 4,6 per cento.

L’investimento nel turismo, d’altra parte, è una delle linee fondamentali di sviluppo degli emirati e va di pari passo con l’espansione di Etihad e Emirates, le compagnie aeree dei due Paesi che si stanno affermando su molti mercati come un’ottima alternativa anche per i viaggi lungo raggio, soprattutto verso Oriente.

E se Dubai ha puntato le sue carte prima sul super lusso e sulle architetture futuristiche e ora sulle famiglie, grazie alla nascita di strutture di intrattenimento perfettamente tagliate sul target, Abu Dhabi ha scelto un’altra strada, forse più difficile, ma messa in campo con mezzi altrettanto spettacolari.

L’idea dell’emirato è qualificarsi come destinazione culturale di interscambio fra Oriente e Occidente, nuovo luogo di incontro delle culture. È questa, ad esempio, la genesi del Louvre Abu Dhabi, che insieme a una sede del Guggenheim e a un distaccamento della Sorbona e della New York University andranno a creare una ‘isola del musei’. Le strutture apriranno, dal 2015 in poi, sull’isola di Saadiyat, all’interno di un complesso turistico che prevede un investimento di 27 mila dollari.

Il progetto architettonico è interessante, ma il piano culturale è ancor più impressionante, con una nuova forma di trasmissione di competenze senza precedenti.

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