Più volumi e meno margini: ecco i due volti della ripresa

06/07/2022
12:43
Le richieste sono sensibilmente cresciute rispetto al 2021, ma l'aumento dei prezzi è una realtà
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Più volumi e meno margini. Se ci fosse bisogno di uno slogan per riassumere l'andamento della prima estate degli italiani senza restrizioni e del ritorno in forze di tutte le mete del Mediterraneo sarebbe sicuramente questo.

Tante richieste, una voglia matta di tornare a viaggiare, insieme alla crescita delle prenotazioni verso Spagna e Grecia e alla conferma, nonostante tutto, del Mare Italia. Ma anche, dall’altra parte, le difficoltà legate all’aumento dei prezzi che è già realtà e che una filiera indebolita da due anni di pandemia sta cercando in tutti i modi di contenere.

I veri bilanci, insomma, si faranno solo a fine estate. Ma, secondo i network intervistati da TTG Italia, un fatto è certo: anche se il mercato sta attraversando una fase di innegabile ripresa, il cliente di fascia media fa ancora fatica ad affacciarsi in agenzia e a fare programmi a lungo termine.

Il tema dei guadagni
“Il mercato si è risvegliato e anche i dettaglianti stanno vivendo una fase di pressione positiva – sottolinea Massimo Segato, responsabile di Uvet Travel System -. Questo non vuol dire, però, che tutte le richieste riescono a concretizzarsi, perché se da una parte c’è una grande voglia di tornare alla socialità della vacanza, dall’altra le richieste procedono ancora a fiammate, con giornate stracariche di ordini e altre più tranquille. E poi c’è un problema piuttosto rilevante di perdita di potere d’acquisto delle persone, che cade in una fase delicata, nella quale i prezzi non possono essere alzati troppo. Bisognerebbe capire che nessuno può guadagnare a scapito di altri, bisogna guadagnare tutti, anche se meno”.

Un problema non nuovo anche per Umberto Serra, direttore commerciale di Agenzia per Amica: “È vero, ci sono operatori che non ti danno grosse marginalità. Però in questi casi l’agente di viaggi deve anche essere bravo a spostare il cliente su un altro prodotto di pari livello. È comprensibile lamentarsi per le commissioni basse, però bisogna considerare che anche le grandi aziende arrivano da due annate di difficoltà e che hanno bisogno di recuperare il più possibile”.

Che non sia possibile parlare di un ritorno al passato puro e semplice lo pensa del resto anche Andrea Cani, presidente di Enjoynet: “È cambiato l’atteggiamento del consumatore, che è più sensibile alla qualità del prodotto, all’autenticità dell'esperienza. Questo per noi comporta un grosso lavoro per implementare il parco fornitori e aggiornare le piattaforme di prenotazione a disposizione delle agenzie”.

La mappa delle mete
Ma dove chiedono di andare i consumatori in questa fase di fermento? “Dopo Italia e crociere, che - evidenzia Claudio Passuti, amministratore delegato di Robintur Travel Group - hanno guidato la ripresa delle vendite, le due destinazioni estere del Mediterraneo che sono ripartite molto bene sono Grecia e Spagna, che per volumi competono con il Mar Rosso. Confrontando l’andamento di quest’anno con quello del 2019, va meglio la Grecia, con un 6 per cento di recupero in più della Spagna, ma complessivamente tutte le destinazioni sono ripartite”.

Nonostante il rimbalzo prevedibile sull’estero, la stagione riesce comunque a riservare tendenze non scontate secondo Serra. “Sulla Grecia vediamo ad esempio il ritorno dei pacchetti su Mykonos, Zante e Corfù, destinazioni su cui finora abbiamo potuto lavorare bene anche grazie alle low cost e agli impegni dei nuovi operatori”. Ma, precisa, “si stanno vendendo tantissimo anche le crociere nel Mediterraneo, un prodotto che oggi convince anche le famiglie”.

L’appeal dell’Italia
Ma cosa ne è del prodotto tricolore, che ha monopolizzato le vendite degli ultimi due anni e che oggi deve fare i conti con la concorrenza di altre mete di corto e medio raggio? “Il Mare Italia - sostiene Sergio Testi, direttore generale del Gruppo Gattinoni - registrerà sicuramente risultati inferiori dal mercato nazionale rispetto all’anno precedente. Ma questo non vuol dire che gli hotel avranno occupazioni inferiori. Infatti, a fronte di una domanda del mercato Italia che si allarga a tutto il Mediterraneo, abbiamo una forte ripresa dei mercati esteri sul nostro Paese”.

È invece convinto che la Penisola sarà alla fine “penalizzata” dalla ripartenza del medio raggio Ivano Zilio, presidente del gruppo Primarete: “I pacchetti sull’Italia non stanno andando molto bene e non credo si possano raggiungere le performance degli ultimi due anni. Egitto e Tunisia sono riusciti ad attrarre la clientela grazie alle loro tariffe e ai servizi di alto livello. Poi abbiamo Spagna e Grecia che, nonostante condividano con noi le stesse problematiche di aumento dei costi e di carenza di personale, hanno prezzi mediamente più bassi del 10 per cento per i pacchetti volo più albergo. Una differenza tutt’altro che trascurabile quando a muoversi è una famiglia”.

Non pensa che l’appeal dell’Italia possa essere scalfito tanto facilmente Ezio Barroero, presidente di Lab Travel Group e ideatore di Euphemia: “Fino a due stagioni fa non eravamo buoni venditori del nostro Paese. Oggi, anche se i prezzi possono essere in alcuni casi meno competitivi, l’Italia resta di fatto la destinazione del Mediterraneo dove la soddisfazione del cliente è più alta. Sono spesso gli stessi clienti a stupirsi di quanto le strutture siano ben gestite e di un’offerta che si è evoluta. Di sicuro sono i consulenti che devono giocarsi bene le proprie carte e far capire che a prezzi più alti corrispondono anche servizi idonei”.

Il target medio che non c'è
Parla di un target medio che fatica ancora a materializzarsi Raffaele Caiazzo, della direzione commerciale leisure di Bluvacanze: “Sia su Grecia che Spagna c’è una crescente richiesta di viaggi tailor-made, combinati Grecia continentale più catamarano, isolette cicladiche poco battute. È un trend ancora piccolo, che nasce principalmente da una richiesta di pubblico alto-spendente in cerca di esperienze ed emozioni più particolari, accelerato anche dalla frattura tra big spender e basso-spendenti. La fascia media di clienti da pacchetto turistico ancora tarda ad affacciarsi in agenzia. Ci chiediamo se ci entrerà poi o rinuncerà alle proprie vacanze”. Sulle prenotazioni ancora trainate dal segmento con una buona capacità di spesa riflette del resto anche Dante Colitta, direttore commerciale e marketing di Welcome Travel Group: “La domanda, in questo momento, è molto buona ma, almeno fino a oggi, è relativa a una fascia di mercato medio alta. Bisognerà vedere quando e come si muoverà il resto del mercato visto che anche il pricing di alcune destinazioni è parzialmente aumentato rispetto al 2019”.
Amina D’Addario

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