Coste mediterranee: andamento lento per gli arrivi

di Chiara Paolillo
26/04/2012
14:50
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Il Mediterraneo, una destinazione che resiste. Secondo lo studio sulle cifre chiave 2011-2012 pubblicate dalla Mediterranean Travel Association (Meta), la regione resiste in testa alla classifica dei mercati mondiali per quanto riguarda gli arrivi turistici internazionali.

Mercati a confronto
Con una fetta del 30,52 per cento sul totale degli arrivi mondiali, la regione mediterranea ha visto arrivare, nel 2011, 299.199.327 turisti sulle proprie sponde, con una crescita dell’1,52 per cento rispetto al 2010. Per quanto sempre di incremento si parli, si tratta però di una crescita contenuta, soprattutto se confrontata con altre aree del pianeta, dove i trend sono differenti.

Se si guarda alle Americhe, ad esempio, l’andamento di crescita registra un +4,12 per cento, con 155 milioni 975mila turisti nel 2011. Per quanto riguarda invece la regione Asia Pacifico, l’aumento degli arrivi turistici dal 2010 al 2011 è di 6,51 punti percentuali, con 217 milioni 118mila persone che sono arrivate per motivi turistici.

Il fattore nordafricano
L’anno scorso è stato caratterizzato, per il Mediterraneo, dalle rivoluzioni arabe che hanno attraversato le coste Sud della regione.

L’area ha quindi provvisoriamente perso durante il 2011 il motore del proprio sviluppo, ma nonostante questo ha registrato 4,5 milioni di arrivi internazionali in più rispetto all’anno precedente.
Per scendere nei particolari, sono stati registrati 10,9 milioni di turisti in più per quanto riguarda la costa Nord, quella appartente ai Paesi dell’Unione Europea che si affacciano sul Mare Nostrum, con un aumento percentuale del 5,42 per cento.

Nella regione dei Balcani si sono aggiunti invece 2,5 milioni di arrivi, rispetto alle cifre dell’anno precedente, pari a un aumento del 17,8 per cento. Sono invece quantificabili in 2,4 milioni di unità le perdite registrate nella parte Sud del Mediterraneo, che si attesta a -20,05 per cento di arrivi turistici, mentre sulle coste a Est la perdita è di 2,4 milioni di turisti, ovvero 5,41 punti percentuali in meno.

Trend a rilento
Nel suo complesso quindi la destinazione resiste, nel momento in cui l’attività mondiale registra una diminuzione. Ma, come contraccolpo a questa tendenza, la progressione dell’area Mediterrano si fa più debole, soprattutto se confrontata con il resto delle aree del mondo, dove si vede un’evoluzione di segno positivo delle attività turistiche.

La discesa che ha travolto l’industria turistica dei Paesi che si affacciano sulle coste Sud del Mediterraneo nel 2011 non permette all’area nel suo complesso di competere con i tassi di progressione che hanno caratterizzato il resto del mondo durante l’anno scorso. A livello globale, infatti, i turisti sono aumentati di 37 milioni (+3,94 per cento), contro i 4,5 milioni (+1,52 per cento) dell’area mediterranea.

In questo quadro si inserisce il ruolo della distribuzione e degli operatori che si occupano di vendere il prodotto turistico della regione.

Il ruolo degli operatori
La tendenza che emerge dallo studio della Meta è che, dal 2000 a questa parte,  l’attività degli operatori del settore si è poco a poco ridotta. Dal 2005 a oggi i principali attori sono migrati in massa verso il web.

Il trend dell’intermediazione, su tutti i mercati, è quello di essere essenzialmente elettronica. Questa recente evoluzione delle modalità di distribuzione del prodotto turistico ha visto diminuire il ricorso diretto alle agenzie di viaggi fisiche nella consultazione dell’offerta delle destinazioni, oltre alla riduzione, anche se in misura minore, dell’utilizzo della distribuzione per il booking.

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