Il vincolo del modello charter

10/05/2012
12:43
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Uno dei primi orfani della ridotta programmazione charter che i tour operator hanno messo in campo quest’anno è stato il Messico.

Che “non è che non vada - dice Samuele Trinci, titolare di Buckingham Viaggi a Firenze, riassumendo bene il pensiero di molti suoi colleghi -, ma diciamo che vivacchia, senza grandi spunti”. Il Messico va, ma “i tempi in cui Playa del Carmen e la Riviera Maya erano molto gettonate dagli italiani sono passati” ammette, con un po’ di dispiacere Eugenio Felchero, titolare di Blu Flamingo a Bologna. Insomma, macinare tutti quei chilometri per limitarsi a un soggiorno solo mare, anche se il mare è quello dei Caraibi, sembra non interessare più gli italiani.

Alla base della disaffezione, molte concause. “Si è esaurita l’onda lunga della Riviera Maya - conferma Michela Cognini, responsabile di agenzia di Bagus Viaggi a Senigallia (Ancona) - ma, a dir la verità tutti i Caraibi quest’anno sono andati a rilento. Per la nostra realtà, è sicuramente una questione di costi”. Costi che lievitano “non tanto sulle strutture - spiega Dario Lo Iacono, responsabile di agenzia di It’s time of Travel a Milano - quanto sul volato. Ma questo sta succedendo su tutte le destinazioni: fra caro carburante e tasse i prezzi dei voli hanno registrato un’impennata ovunque”.

Non tutti, però, hanno la stessa idea sull’incremento del costo del volato. “È sicuramente calata la frequenza charter - spiega Barbara Mosca, addetta vendite di Travelling a Torino - da due volte la settimana a una volta sola, e questo limita in parte le possibilità di viaggio”. Secondo le agenzie, quindi, far volare i clienti verso il Messico è diventata un’impresa se si cercano prezzi non eccessivi. “Da noi si vende generalmente poco lungo raggio - dice Valentina Rossi, titolare di Giulivi Viaggi a Perugia - e meno che mai se i costi dei voli sono troppo alti”.

“Il problema - spiega Felchero di Blu Flamingo a Bologna - è che a fronte di un calo della programmazione charter, anche le compagnie di linea con cui volare sul Messico non sono così tante, e quindi i prezzi dei biglietti rimangono alti”. La scarsa concorrenza sui collegamenti aerei di linea, quindi, è un freno al traffico. Anche perché “di solito, visto che si fa un viaggio lungo, si cerca di abbinare anche un tour al soggiorno mare - dice Mosca della torinese Travelling - ma con il charter, anche quando c’è, si arriva solo a Cancun”.

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