Il ritorno del Sol Levante

09/04/2014
17:00
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Torna prepotentemente di moda, viene richiesto sia dagli sposi che dagli individuali, si sta imponendo come l’ultima frontiera per i viaggiatori.

Il Giappone si riaffaccia nelle agenzie di viaggi, dopo anni che lo hanno visto in difficoltà per gli eventi difficili che ha attraversato. “È sicuramente di gran moda, spinto più dal passaparola che da una reale conoscenza della destinazione - dice Alessandra Parmisani, titolare di Trips Viaggi a Roma - tanto è vero che abbiamo registrato un deciso incremento nelle richieste”. Un incremento che anche specialisti del prodotto, come Viaggio in Giappone a Torino segnalano come incisivo. “Il 2014 potrebbe essere l’anno del Paese - spiega il general manager Davide Deservienti -. Noi siamo anche Dmc sul Giappone e registriamo un aumento di interesse, partito già nel 2013”.

A spingere gli italiani verso il Paese è la curiosità di scoprire un altro mondo. “È una meta che affascina gli italiani - dice Viviana Manfrè, titolare di Manfrè Viaggi a Palermo -. La vivono come una destinazione nuova, come qualcosa di mai visto. E in effetti il Giappone riesce a coniugare modernità e tradizione come nessun altro Paese al mondo”. Una fascinazione confermata da Deservienti di Viaggio in Giappone: “Si va dalle metropoli ultramoderne come Tokyo, Osaka e Hiroshima alla tradizione di Kyoto, alla religiosità e alla spiritualità di templi millenari - dice -. È un Paese che attrae i viaggiatori, tanto è vero che accanto al target sposi ci viene richiesto da clienti maturi, che hanno già visto parecchio mondo e che cercano nuove suggestioni”.

L’aumento delle richieste coincide anche con un ritorno sui cataloghi degli operatori della destinazione: “In effetti, la meta è nuovamente sulle brochure dei t.o. - conferma Franco Speranza, titolare di Lunettes Viaggi a Milano - e si riesce a presentare come viaggio di nozze magari in combinato con la Polinesia, oppure, sfruttando le rotazioni dei vettori del Golfo, con le Maldive”.

Se l’incremento di offerta è accolto come una buona notizia, le agenzie sottolineano però che “le tariffe da tour operator sono molto alte” come dice la titolare di Manfré Viaggi. E senza tour operator girare il Giappone sembra non essere così semplice. “Vengono a richiedere il solo volo - dice Paola Marra, addetta vendite di Proposta Viaggi a Milano -, ma è difficile far capire che non è un Paese facile da affrontare in autonomia”. Lo conferma anche Deservienti di Viaggio in Giappone: “Le persone sono disponibilissime - dice -, ma purtroppo c’è una scarsa conoscenza della lingua inglese, anche negli hotel di buon livello. Questo è un ostacolo difficile da superare, senza contare che, al di fuori della grandi città, le indicazioni stradali non sono scritte neppure nei nostri caratteri”.

Una posizione che non convince, invece, Speranza di Lunettes Viaggi: “Non ritengo sia così proibitivo visitare il Giappone in relativa autonomia - dice -. Relativa, nel senso che si possono prenotare voli, hotel e il Japan Rail Pass, magari confermando le diverse tratte già prima della partenza e risparmiando così i costi dei servizi accessori, che fanno decollare i prezzi”.

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