L'inverno dei weekend lunghi

di Domenico Palladino
21/12/2009
12:05
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Settimana bianca addio, cresce la domanda di short break sulla neve. Ma non sempre le strutture ricettive rispondono alle esigenze di mercato, soprattutto a cavallo del Capodanno e per il Carnevale. Alcuni hotel sono ancora legati ai tradizionali 7 giorni e rifiutano le richieste di prenotazione che si orientano soltanto sul fine settimana. Questo soprattutto nei periodi delle festività.

"Quest'anno stiamo vendendo molto i 3-4 giorni nelle stazioni sciistiche dell'Appenino, ma non per i periodi considerati di punta, come i giorni da Natale all'Epifania o il Carnevale - introduce Lea Capolupo, responsabile Canel travel a Napoli -. Chi invece ha più tempo e vuole la settimana si dirige verso le piste del Nord, in particolare sulle Dolomiti". Anche ad Asti la clientela preferisce il weekend lungo, ma "non sempre le strutture ricettive si sono adeguate a questa tipologia di richiesta - spiega Silvia Allara, titolare Twingo -. Sotto le festività non ci danno la possibilità di prenotare per pochi giorni".

C'è chi guarda al rovescio della medaglia: "Per il resto dell'inverno abbiamo comunque la possibilità di prenotare anche i 3 giorni; in qualche modo c'è stato un certo adeguamento ai trend di mercato" ragiona Natalia Impagnatiello, responsabile Multitime a Pescara. L'ultima roccaforte della settimana bianca, così come si intendeva fino a qualche anno fa, rimane quindi il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio, a cui si può affiancare, in alcuni casi, anche la settimana di Carnevale.

"Sono prevalentemente le famiglie con figli a chiedere ancora i 7 giorni e vengono in agenzia per prenotare l'hotel" traccia un quadro Paola Collavini, direttore tecnico Collavini Viaggi a Udine. Anche se per il Capodanno, "ci sono pure diversi giovani, a cui vendiamo soprattutto gli appartamenti, perché vogliono spendere poco" aggiunge Maria Grazia Tabacchioni, una delle titolari Altius Viaggi ad Arezzo.

Sul fronte dei prezzi, si sono mantenuti stabili rispetto all'anno scorso. "Per una settimana si possono spendere sui 500 euro a testa, ad esclusione del Capodanno, che invece ha un costo più elevato" illustra Marco Losi, titolare Buona Vacanza a Piacenza. Completa Silvia Allara di Twingo: "Per le famiglie, poi, ci sono delle offerte per i bambini, come ad esempio lo ski pass gratuito". Per gli short break, naturalmente, la spesa cala: "Il ponte dell'Immacolata lo vendiamo a partire da 200 euro" specifica Lea Capolupo di Canel Travel.

Il prodotto neve si conferma sui livelli di vendita del 2008, ma sembra dividere l'Italia in due: da una parte le adv del Nord, che, sfavorite dalla vicinanza alle Alpi, non riescono ad avere volumi di prenotazioni elevati; dall'altra parte, le agenzie del Centro-Sud, che invece hanno maggiori richieste, soprattutto per le destinazioni alpine.

Nel Nord, infatti, si assiste al fenomeno del 'fai da te'. "Per noi è sempre più difficile vendere la montagna - dice Alessandro Fagnani, direttore tecnico I Viaggi di Tabula a Monza -, perché ci sono clienti che un anno vengono in agenzia a prenotare la settimana, ma poi l'anno successivo contattano da soli l'hotel; altri, invece, ci chiedono i cataloghi e poi si rivolgono direttamente alle strutture".

 

Ultimo aggiornamento: 19/11/2009

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