Agenti Segreti TTG
Metti una sera a cena
con Alessandro

di Oriana Davini
14/03/2016
10:00
 

Lo si dice spesso, se vuoi conoscere davvero qualcuno devi mangiarci insieme. E capire a fondo chi hai davanti, per un agente di viaggi, è tutto.

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Mentre studiava Economia e Gestione dei servizi turistici all'università Bicocca di Milano, Alessandro Cirillo forse non immaginava che un giorno la saggezza popolare sarebbe diventata la sua arma vincente. Perché lui, 37enne titolare della Viaggiatori del Mondo, questo fa: "Organizzo briefing formativi per i clienti dopo l'orario di ufficio: mangiamo insieme e intanto gli racconto qualcosa che altrove non trovano, le mie esperienze".

Tra la laurea e la decisione di aprire un'agenzia di viaggi dietro Piazzale Maciachini, quartiere milanese che in gergo agenziale si potrebbe definire "ad alto tasso di traffico etnico", ci sono diverse tappe. La prima, da neolaureato, a Malpensa, per una società "che forniva servizi in aeroporto". Poi il salto, da stagionale, nella sede storica del Cts, quella di Porta Ticinese: "Mi ricordo quelle estati da incubo, con la coda che partiva da fuori e noi a chiamare numeri in attesa da mattina a sera". Bei tempi, direbbe qualcuno.

La svolta è arrivata con l'ingresso ne I Grandi Viaggi: un lavoro nel settore tour operating, a contatto con clienti di fascia alta, che dura fino al 2003, quando Alessandro decide di aprire un'agenzia affiliata Cts.

Ha 24 anni ma l'esperienza in IGV gli è rimasta dentro: "Nel 2009 sono uscito dal franchising, ho superato l'esame da direttore tecnico e mi sono messo in proprio". Ogni mattina la Viaggiatori del Mondo alza la serranda tra negozi di kebab e supermarket etnici, ma l'arrivo delle low cost in destinazioni come Marocco ("verso cui vendevo 700 biglietti aerei all'anno") e Albania inizia a erodere i margini derivanti dal turismo etnico. Che fare quindi, se hai il negozio dietro viale Zara? "Si cambia per sopravvivere: io sono partito dal divano". In che senso? "Ho cambiato arredamento. Ho tolto espositori e cataloghi dalla vetrina e ho creato un salotto con libri di viaggio, una dormeuse marocchina, valigie vintage, piante. Volevo che il mio modo di lavorare fosse completamente diverso da quello degli altri".

Oggi la Viaggiatori del Mondo lavora prevalentemente su appuntamento, non vende online e ha clienti di fascia medio alta che arrivano soprattutto con il passaparola. La trasformazione è durata due anni, durante i quali Alessandro viaggia molto: Giappone, Hawai, Bermuda, Polinesia, "destinazioni sulle quali in rete non si trovano molte informazioni in italiano". E allora inizia a fornirle lui stesso ai clienti: "A ridosso della data di partenza li invito in agenzia in un orario scelto da loro, cioè quasi sempre dopo le 18 - racconta -. Compro qualcosa da mangiare e gli racconto il lato pratico del viaggio: come usare i mezzi, come prelevare, dove acquistare i biglietti per i musei, come ottimizzare la giornata. Informazioni che gli renderanno la vita più facile e che altrove non trovano".

Per farlo, Alessandro usa le sue foto: inizia anche ad accompagnare gruppi ("soprattutto in Giappone, dove ho iniziato a proporre itinerari miei dopo l'esame da accompagnatore") e pubblica le sue immagini, oltre che sul sito dell'agenzia, su Instagram e Facebook. "I clienti mi seguono, vedono che vado davvero nei posti che poi gli vendo e mi consigliano agli amici. Poi quando vengono in agenzia mi dicono: "Tu sei sempre in viaggio!". Certo, ribatto io, altrimenti come fai a fidarti di me?".


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