Andrea fa viaggiare i vip
Gli agenti segreti di TTG

di Rita Pucci
14/04/2016
09:30
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Una parlantina vivace, tanta voglia di mettersi in gioco e un sogno a cui credere fino in fondo. Comincia da questi presupposti l'avventura di Andrea Mereghetti, fondatore della Dreams Team, quella che è riconosciuta come l'agenzia dei vip. Un riconoscimento che, "quando tutto è cominciato, nel 2005 - ripercorre -, non è mica stato immediato". Aprire un'agenzia a Novara, con la vocazione sin da subito a vendere viaggi solo di alto livello, "all'inizio ha portato effetti controproducenti: la gente ci vedeva solo come un’adv fuori portata e non si avvicinava minimamente".

Poi qualcosa è cambiato. La filosofia di non occuparsi in alcun modo né di offerte né di last minute si è rivelata vincente. E dopo Novara, dove le vetrine su strada sono oscurate, sono arrivate anche le sedi di Torino e Milano (al piano), con alcuni punti in comune: “Vi riceviamo solo su appuntamento e sono arredati come salotti, senza cataloghi e con molta tecnologia”.

Il lavoro, sin dagli esordi, è stato improntato all’alta gamma e all'approccio personalizzato in ogni dettaglio: "Quello che vendiamo lo abbiamo sperimentato di persona e possiamo consigliarlo al cliente senza sbagliarci - spiega Andrea -. Per questo siamo sempre in giro per il mondo: per conoscere davvero ciò che proponiamo”. E poi il passaparola: “Sicuramente ci ha aiutato molto, i clienti parlavano di noi, poi è venuto il contatto con la Gazzetta e il mondo del calcio e lo spazio sulla rivista ‘Chi’, che ci ha dato visibilità, anche non cercata”. Ma che poi ha portato a un ‘riconoscimento’ da parte della clientela.

Non è stato solo il contenuto ad aver fatto della Dreamsteam l’agenzia dei vip. Andrea, e così la sua socia, Chiara Zampogna, e la decina di dipendenti che lavorano con loro, sono reperibili “24 ore su 24, ogni giorno della settimana: tra i clienti abbiamo imprenditori, attori, calciatori, persone che magari lavorano fino a tarda sera e che non hanno il tempo di passare in agenzia in orario di negozio – racconta Andrea -. Così fissiamo un appuntamento e ci si vede all’ora di cena, e non sempre in agenzia”. Perché “anche questo è fornire un servizio di alto livello”.

Un primo ‘colloquio’ conoscitivo, quello con un nuovo cliente, “può durare anche un paio d’ore: voglio conoscere tutto di chi ho davanti, se devo cucirgli un viaggio addosso, davvero come fosse un abito”. La consulenza, però, si paga: “Chiaro, se conosco il cliente da tempo, no; ma se si tratta di una new entry, il preventivo è a pagamento, poi viene stornato una volta avuta la conferma del viaggio”.

Una mole di lavoro elevata, “ma se credi davvero in quello che fai, non è poi così difficile”. E anche conciliare vita professionale e vita lavorativa, pur con i dovuti equilibri, diventa fattibile: “Io ho un bambino di tre anni, e per svolgere il mio lavoro e stare insieme lui, gli ho già fatto girare il mondo”.

Quel che è certo, rimarca Andrea, è che se uno crea l’attività da zero, la clientela non la eredita: “Prima di fare l’agente di viaggi, ero commerciale nel settore metalmeccanico: da quel mondo mi sono di certo portato qualcosa, soprattutto come conoscenze, ma il reperimento di risorse non è stato facile e i t.o. all’inizio addirittura ci snobbavano”. Ora la collaborazione con gli operatori è decisamente limitata: “Si contano sulle dita di una mano”. Ma la certezza resta una: "Tutti abbiamo la capacità di eccellere, basta capire su quale segmento investire (tempo e denaro) e crederci".

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