Appuntamento
in veranda
Gli agenti segreti TTG

12/05/2016
10:45
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“Adesso vado a dormire tenendo vicino al letto le chiavi di casa, con il telecomando a portata di mano per spegnere l’antifurto. E con le vie di fuga pronte”. Ecco cos’è cambiato per Giulia Veronesi (nella foto) da quel 20 maggio 2012, quando in Emilia Romagna la terrà tremò. E i locali della sua agenzia, la Soleluna Viaggi di San Felice sul Panaro, vennero dichiarati inagibili.

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Questa non è la storia di un agente come tutti gli altri. Non è la storia di qualcuno che ha dovuto lottare semplicemente per poter alzare la serranda al mattino. Lo ha dovuto fare per qualcosa che la maggior parte delle persone dà per scontata: i muri stessi del proprio posto di lavoro quotidiano. Perché in quei pochi istanti tutto cambiò per sempre. “Nulla è più come prima”, sottolinea Giulia. Anche negli aspetti più normali della vita di tutti i giorni.

Dopo il terremoto, “il primo mese scappai anch’io e andai al mare, limitandomi a dare assistenza ai clienti che avevano già comprato il viaggio. Poi, a luglio, ripartii dal mio garage”. Fino alla scelta di riadattare la veranda di casa propria, convertendola in un’agenzia di viaggi. “Ed è dove mi trovo ora…”

Nel frattempo, nel centro del Paese, qualche locale sta tornando agibile. “Il mio non ancora”… precisa Giulia.

Ma la vita, intanto, sta riprendendo. Non solo dal punto di vista delle attività commerciali, ma anche quello dei clienti. “Quest’anno ho venduto molti viaggi di nozze - prosegue Giulia -. E questo vuol dire anche che la situazione sta tornando alla normalità… insomma, la gente ricomincia a sposarsi. Prima non se ne parlava proprio”. Un discorso che valeva anche per i viaggi in generale: “C’erano altre priorità”.

Una clientela da ricostruire
Dunque, dal 2012 ad oggi, non c’è stata solo un’agenzia da rimettere in piedi, ma un’intera clientela da ricostruire. “Molti sono tornati qui perché si fidavano di me, per fortuna. Poi, il passaparola”. Cercare clienti in altre aree? “No, nemmeno da pensarci. La concorrenza è molto serrata”.

Perché in Emilia, come dappertutto, la guerra sui prezzi è senza quartiere. Ci vuole poco a trovare qualcuno che sconti qualcosa sul preventivo. “E in un settore come questo anche 50 euro in meno vogliono dire molto per l’agenzia”. Già, perché quella somma cui si rinuncia per accaparrarsi il cliente va tolta per intero dall’utile dell’agenzia.

“L’ultimo caso risale a pochi giorni fa. Un cliente aveva ottenuto un prezzo più basso rispetto a quello che praticavo io. Ho anche chiamato il tour operator, chiedendo se era possibile applicare una quota del genere. Mi hanno detto di no, che sicuramente l’agente che aveva proposto quel prezzo ci stava rimettendo di tasca propria”. La storia, per fortuna, è a lieto fine. “Poi ha comprato da me, proprio perché si fidava della mia agenzia”.

Perché anche quando si perdono perfino i muri della propria agenzia, la credibilità resta. Ed è il vero tesoro da salvaguardare per poter tornare a lavorare e recuperare, brandello dopo brandello, un po’ di normalità. Anche a costo di ricominciare da una serranda riadattata.

“La prossima volta spero di poterle inviare una foto della nostra nuova agenzia…”.

Francesco Zucco

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