Le 5 generazioni
della famiglia Ormas
nell'agenzia di viaggi
ultracentenaria

di Amina D'Addario
10/12/2018
08:02
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In molte città di medie e grandi dimensioni esiste ancora l'agenzia di viaggi storica. Un'agenzia di famiglia nata agli albori del turismo grazie alla felice intuizione di un imprenditore, molto spesso un vero e proprio pioniere, che l'ha guidata personalmente per poi passare il timone alle nuove generazioni. Una realtà radicata profondamente nella geografia cittadina che, solo in alcuni casi, è però riuscita a sopravvivere affrontando a testa alta tutte le trasformazioni tecnologiche e anche culturali del settore.

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Gli albori dell'attività
Proprio quello che è accaduto alla Ormas Viaggi di Barletta, agenzia fondata nel giugno del 1913 da Gennaro Ormas, quando la storia dell'industria delle vacanze era ancora tutta da scrivere. Il documento dell'epoca, una carta della Camera di Commercio della provincia di Bari ritrovata di recente, riporta in un linguaggio un po' datato la denominazione di "agenzia di città pel trasporto merci, presa e consegna a domicilio di merci per Ferrovie dello Stato e rivendita mobili e lettini". Un cimelio che oggi fa bella mostra nell'ufficio di Beppe Ormas, rappresentante della terza generazione: "Non ci aspettavamo di ritrovare questi documenti ufficiali e quando l'Archivio di Stato ci ha permesso di risalire con esattezza all'anno di fondazione, abbiamo deciso di festeggiare la ricorrenza, proprio lo scorso giugno".

Le rivoluzioni epocali
Nell'agenzia di suo nonno, Beppe Ormas mette piede fin da bambino, per venirci a lavorare definitivamente dopo il diploma nel '76, insieme ai suoi fratelli. "Per anni - dice - siamo stati l'unica realtà del territorio per i viaggi organizzati e per la biglietteria aerea. Abbiamo vissuto gli anni fiorenti in cui Barletta era uno dei poli più importanti nella produzione di scarpe da ginnastica e di maglieria. Un periodo d'oro, durante il quale siamo cresciuti grazie al forte impulso portato proprio dalle aziende, diventando referenti di primo piano di tour operator come la vecchia Valtur, Club Med e più tardi anche di Costa e Msc".

Anni, sottolinea Ormas, vissuti con il vento in poppa, ma sempre pronti ad abbracciare le innovazioni. "Col tempo abbiamo fatto viaggiare migliaia e migliaia di persone, ma per farlo abbiamo anche dovuto fare grandi investimenti. Ad esempio, agli inizi degli anni '80, siamo stati i primi in Puglia ad avere in agenzia il terminale delle prenotazioni aeree, che ti permetteva di prenotare in maniera diretta, senza telefonare alla compagnia. Una rivoluzione che ricordo bene e che, all'epoca ci costava la bellezza di 1 milione e 500 mila lire".

La scelta della sede unica
Un'azienda che negli anni cresce e cambia anche strutturalmente, restando peró sempre fedele al proprio dna. "Siamo partiti con un piccolo ufficio in centro città, per poi spostarci di appena centro metri in uno spazio di 280 metri quadri, in cui oggi lavorano 9 persone. Ma - spiega - non abbiamo mai voluto aprire altre filiali. La tentazione qualche volta è arrivata, ma alla fine ha sempre prevalso la scelta della sede unica perché smembrarci avrebbe significato perdere qualcosa".

Una scelta controcorrente, riconosce Ormas, rispetto a quella di tante altre realtà analoghe e anche, a ben guardare, di quelle del mondo del tour operating. "Se guardo al mercato, vedo operatori sempre più grossi, impegnati a fare acquisizioni. Non so bene come leggere il fenomeno, ma posso dire che sono spesso solo gli operatori di nicchia che riescono ancora a proporre cose diverse, a fronte di realtà più grandi che tendono a vendere le stesse cose, solo con un marchio di fabbrica diverso".

Il futuro
Ma quando si parla di nuove sfide, Ormas non ha dubbi: "Quelle - dice - le lascio ai miei nipoti e a mio figlio, che hanno scelto di lavorare in agenzia, non per obbligo, ma perché avevano davvero voglia di farlo. Sono loro che oggi si interessano a tutta la parte tecnologica e che sanno parlare ai loro coetanei. Io sono ormai vicino a lasciare questo lavoro e mi aspetto che sia proprio la quarta generazione a continuare ciò che è iniziato più di cento anni fa".

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