Agenti segreti:
l’idea di FlyZone
per non far chiudere
le adv

13/05/2020
08:32
 

“In questo momento hai due strade: o chiudi o hai la forza per continuare”. Il riassunto della situazione delle agenzie attuate fatto da Lalla Pianetti (nella foto, titolare di Flyzone Travel a Ivrea) è tanto spietato quanto reale. Lo stop ai viaggi imposto dalla pandemia sta mettendo a dura prova il turismo in generale, ma chi sta pagando il prezzo più salato, nell’immediato, sono le agenzie di viaggi, strette nella morsa dei costi fissi da un lato e dell’azzeramento degli incassi dall’altro. E anche se oggi è impossibile prevedere quanto la stasi attuale possa prolungarsi, è chiaro che il fatturato del 2020 è destinato ad assottigliarsi notevolmente. “Ho già sentito molti colleghi che hanno intenzione di chiudere - afferma Lalla -: il turismo è fermo e non sappiamo fino a quando”.

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Proprio cercando una soluzione a questa situazione, l’agente (di cui la rubrica Agenti Segreti si era già occupata qui) ha pensato ai ‘Very Important Travel Agent’, un progetto rivolto a dettaglianti rigorosamente con esperienza che vogliono mantenere la clientela ma senza restare schiacciati dai costi del locale.

Il problema della licenza
“Il mio non è un annuncio di lavoro - precisa -: l’intenzione è quella di reclutare agenti di viaggio che chiudono perché i costi fissi sono troppo alti”. Il problema centrale è quello della normativa: se un’agenzia chiude il punto vendita fisico, la licenza viene revocata. Lalla vuole invece dare l’opportunità di continuare a lavorare in maniera flessibile, da casa, senza perdere il portafoglio clienti. “Se si annuncia la chiusura dell’agenzia il cliente va perso. Se invece si comunica che si continua a lavorare con una modalità diversa, il viaggiatore fidelizzato si rivolge a un altro punto vendita”.

L’idea della titolare dell’agenzia eporediese è dunque permettere agli agenti di continuare a fare il lavoro che amano, con il loro portafoglio clienti, ma 'appoggiandosi' a Flyzone. “In questo modo solleviamo l’agenzia da tutti i costi fissi: i locali, le bollette, ma anche il fondo di garanzia o le assicurazioni, che sarebbero a carico nostro”. Flyzone risulterebbe dunque l’organizzatore dei viaggi, mentre l’agente che aderisce al progetto potrebbe continuare a lavorare in autonomia.

Un modello flessibile
E non si provi a parlare di fee d’ingresso o di penali. “Non è questo il nostro modello. Offriamo un pagamento a provvigione: tratteniamo una percentuale della commissione, versando il resto all’agente che collabora con noi. Stiamo lavorando anche con un avvocato societario per il contratto. In cambio di questo, ci occupiamo di tutta la parte organizzativa e ci sobbarchiamo anche quella burocratica. Forniremo anche il Pos, collegato al nostro conto. Poi, a fine mese, calcoliamo le provvigioni e paghiamo il dovuto all’agente”.

Insomma, l’idea non è quella di sostituire un costo fisso con un altro costo fisso, ma introdurre un’ottica diversa. “E non prevediamo penali per chi decide di lasciarci: deve essere una formula flessibile.”

La proposta è aperta a tutti gli agenti d’Italia, sia incoming che outgoing; Lalla sta anche valutando l’assunzione di ulteriore personale per la gestione del nuovo progetto.

Come già precisato, la ‘chiamata’ non è aperta a tutti: l’intenzione non è quella di avviare al mestiere di agente di viaggi, ma fornire un supporto alle agenzie già avviate ma schiacciate dai costi fissi. “Chi è interessato può inviarci una mail a info@flyzonetravel.it. Noi poi provvederemo a ricontattarlo, organizzando magari anche un incontro per conoscerci di persona”.


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