La 'battaglia' tra agenzie di viaggi e internet ha un sapore quasi romantico. A tratti, perfino fuori moda.
Una disfida d'altri tempi, dove i due cavalieri si contendono i favori della principessa (il cliente) sfoderando le loro armi migliori (tariffe, vantaggi, assistenza, comodità) in una singolar tenzone (la prenotazione) senza esclusione di colpi.
Ma, dietro l'angolo, c'è un sospetto: che tutto sia solo una enorme giostra che ha l'unico effetto di divertire la stessa 'principessa', ovvero il viaggiatore. Ipotesi per certi versi inquietante: dopo il fugace divertimento del cliente, che mette a confronto internet e il dettagliante di fiducia (o ex tale) c'è il rischio che il terreno di scontro veda nessun vincitore e tre perdenti, ovvero il cliente, internet e le agenzie.
Ormai il web non è più la rampante giovane realtà di qualche anno fa. Anche internet, che sembrava un'armata inarrestabile, ha fatto i suoi passi falsi. Basti pensare al cosiddetto social shopping, che dopo uno sprint iniziale ha drasticamente frenato la sua corsa.
E se da un lato c'è il ministro Dario Franceschini che non fa mistero del suo interesse per il web (talvolta facendo indispettire le agenzie di viaggi) dall'altro c'è un Pier Ezhaya che, durante la convention Francorosso, rimarca: "Il web non è una minaccia".
Senza dimenticare l'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, illustrato durante TTG Incontri 2014, che ha messo in luce le opportunità che il web offre per le agenzie di viaggi tradizionali. E resta emblematico il caso del Corriere della Sera, che ha comparato adv e internet mettendo in luce come la distribuzione tradizionale, spesso, possa far risparmiare il cliente.
Certo, ci sarà sempre il cliente che entrerà in agenzia e, con aria sorniona, dirà all'adv: "Sai, quest'anno ho prenotato su internet...". Ma questo vuol solamente dire che il web è un competitor, così come il punto vendita a poche decine di metri di distanza. La competizione, si diceva una volta, è l'anima del commercio. Ma non è detto che ogni concorrente vada trattato come un mortale nemico.
Internet è qui per rimanerci. E, per chi non lo avesse capito, anche le agenzie.
