Hotel su Booking
oppure in agenzia:
lotta ad armi pari

16/12/2014
10:57
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Ora gli hotel possono proporre alle Ota, alle agenzie e ai t.o. prezzi più bassi rispetto a quelli che mettono su Booking. Ecco come la Ota libera gli hotel dalla parity rate.

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Dopo l'istruttoria aperta dall'Autorità Garante della concorrenza nello scorso mese di maggio, la Olta apre uno spiraglio sulla questione Mfn.

Messo sotto indagine dalle autority di alcuni Paesi europei, Francia, Italia e Svezia, coordinate dalla commissione europea, il mega portale di prenotazione ha proposto una tregua nella strenua battaglia che lo oppone ai competitor e soprattutto alle strutture alberghiere.

La proposta di Booking, fondamentalmente, lancia un'apertura decisa sul tema concorrenza: il portale indica due diverse applicazioni della clausola Mfn, una rivolta alle Ota, ai tour operator e, soprattutto alle agenzie di viaggi, l'altra al cliente finale.

In base alla clausola, quindi, gli hotel possono offrire alla distribuzione tradizionale e alla produzione prezzi più bassi rispetto a quelli che mettono su Booking.
Non possono, invece, proporre sconti e offerte al cliente finale a meno che non sia appartenente a gruppi di clientela segmentata e definita.

Una soluzione che soddisfa solo a metà gli albergatori: secondo Luca Libardi, presidente di Federalberghi Trento, in un'intervista rilasciata al Corriere Trentino, gli hotel chiedono "che si tolga del tutto la parity rate".

Ma certo, la possibilità per la distribuzione e per la filiera del turismo di ottenere quotazioni migliori rispetto a quelle di Booking rimescola le carte in tavola e fa tornare vantaggioso rivolgersi alle agenzie per prenotare un hotel.

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