Campania, le agenzie
chiedono stato di crisi

30/12/2015
13:24
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Dopo la provincia di Brescia e la regione Liguria, anche le adv campane chiedono lo stato di crisi per il settore turismo.

Sono 118 in tutto le agenzie della regione Campania che, attraverso una lettera indirizzata al Presidente della Regione, alle principali rappresentanze sindacali e alle associazioni di categoria del territorio, non solo chiedono lo stato di crisi “per il settore dell’organizzazione e vendita di viaggi”, ma avanzano la necessità di “misure originali ed urgenti quali la cassa integrazione in deroga per i dipendenti”.

I dettaglianti che hanno avanzato la richiesta, di cui 88 aderenti all’iniziativa ‘Aggregazione spontanea delle adv della Campania’ e 30 facenti parte della Federazione Agenzie Viaggi Italiane, segnalano la situazione d’allarme in cui versa il settore, costituito da “1.600 imprese e 3.200 addetti altamente specializzati – riporta il documento – con un fatturato di quasi un miliardo di euro, un comparto ad alta fedeltà contributiva”.

Il contesto, riporta la lettera, già penalizzato da una lenta ripresa dei consumi è stato ulteriormente aggravato dai tragici eventi che hanno sconvolto l’Europa e il mondo nelle scorse settimane, fatti a cui si aggiungono “la tenaglia del credito bancario e il blocco delle prenotazioni”.

Tra le richieste avanzate dalle 118 adv, l’apertura da parte della Regione campana delle porte di Sviluppo Campania per ipotizzare un piano di sostegno per le agenzie, che consenta “di godere di finanziamenti per scongiurare i licenziamenti”. Oltre a questo il settore chiede un intervento istituzionale nei confronti delle banche, normative e sanzioni ad hoc per contrastare l’abusivismo e il recupero della centralità dell’intermediazione nel processo di vendita di pacchetti e servizi turistici. Tutto questo da discutere all’interno di un tavolo istituzionale.

Un’operazione che poco si discosta, dunque, dall’iniziativa avanzata poche settimane fa dalle agenzie di viaggi della provincia di Brescia, guidate da Gianbattista Merigo, e dai dettaglianti della Regione Liguria. Il settore sta lanciando l’allarme, ora la parola passa alle istituzioni.


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