Delusione Millennials
Alle vacanze
preferiscono il lavoro

22/08/2016
08:02
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Si fa un gran parlare delle potenzialità del nuovo target dei Millennials, che preferiscono affidarsi alle agenzie di viaggi e per i quali il mondo del turismo sta studiando nuove strategie di marketing e promozione.

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Ma arriva da Gfk una doccia fredda sull’entusiasmo del mercato per questi nuovi clienti: i Millennials sono, infatti, i più accaniti rappresentati di una fascia di popolazione una vota conosciuta come ‘work-aholic’, ossia come quelli che non riescono a non lavorare. Per la nuova generazione è stata coniata una definizione alternativa: i Millennials sono ‘work martyrs’, ossia martiri del lavoro.

Statistiche alla mano, nel 2015 il 55 per cento degli americani non ha fatto vacanze, lasciando ‘inutilizzati’ 658 milioni di giorni di vacanza.

Gfk ha deciso allora di condurre un’analisi approfondita, andando a sondare 5.641 lavoratori con ferie pagate. Ebbene, i Millennials si dimostrano i veri martiri del lavoro: il 43 per cento di loro non farà vacanze, contro una media del 29 per cento sul totale delle risposte.

Ma il martire del lavoro ha un’altra caratteristica ancora più perniciosa per il mondo dei viaggi: vuole apparire assolutamente dedito al lavoro, e quindi non parlerà delle sue vacanze in azienda, mai e poi mai lo farà con il suo capo, raramente con i suoi amici. Una caratteristica che rischia di vanificare il passaparola, sia reale che virtuale, sul quale tanto si lavora in tema di marketing del turismo.

Nello studio Gfk una buona notizia c’è: la generazione successiva a quella dei Millennials, la Gen Z, non ha assolutamente questo rapporto con il lavoro. Anzi, ritiene che una pausa o più di una nel corso dell’anno sia necessaria e utile. C’è da sperare che presto la Gen Z diventi, nelle aziende, il capo dei Millennials.

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