L’agenzia di viaggi
secondo Gattinoni:
portare il brand
al cliente finale

20/02/2018
08:03
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“Siamo sempre stati controcorrente. Con 30 agenzie di proprietà, abbiamo sempre avuto l’idea di portare il brand al cliente finale”. Isabella Maggi (nella foto), direttore marketing e comunicazione del Gruppo Gattinoni, rivendica la scelta di dare una riconoscibilità ai punti vendita: una febbre che sta contagiando molti network, ma che per Gattinoni è ormai una filosofia consolidata. Portata avanti, recentemente, anche con la creazione dei nuovi concept store.

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“Abbiamo deciso di fare come facevano le banche” spiega Maggi. L’idea di base è quella di “trasformare le agenzie in spazi dove di parla di viaggi e di altro”. Nei travel store di vendono vacanze, certo, “ma si presentano anche libri; poi c’è il merchandising”. Tutte cose che aiutano il brand del network a emergere. E a essere riconoscibile anche al cliente finale. In questo modo “le agenzie diventano piccole location”.

L’attenzione al catalogo
Trasmettere al cliente un’idea di ordine e di efficenza: questo è uno dei principi del modello di agenzia targato Gattinoni. “Ad esempio, le vetrine non devono essere solo piene di offerte: c’è un numero massimo di proposte che possono essere appese”, spiega il direttore marketing e comunicazione.

Inoltre, anche la collocazione dei cataloghi è importante, “perché il cliente vuole uscire con qualcosa in mano”. La pubblicazione, dunque, è un elemento chiave dell’agenzia: ma la disposizione delle brochure deve essere funzionale all’arredamento del punto vendita.

“Come categoria, noi agenzie di viaggi siamo arrivate per ultime in questo campo - aggiunge Isabella Maggi -: settori come l’abbigliamento o le assicurazioni lo fanno già da tempo”.

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