Anche nel pieno della multicanalità e delle innovazioni tecnologiche, il fascino dell'agenzia di viaggi fisica resta indiscusso. Ma a patto che riesca a suscitare emozioni inattese e a miscelare con abilità comunicazione sia online che offline.
Questo il messaggio lanciato da Antonio Ragusa, membership and business development director di Retail Institute Italy in occasione del convegno 'La riscossa del punto vendita. Quando il futuro è (anche) un ritorno al passato' al TTG Travel Experience di Rimini.
L'adattamento
"Tutti pensano che l'agenzia di viaggi sia destinata a scomparire, cannibalizzata dall'avanzare dell'ecommerce. In realtà - ha sostenuto Ragusa - non è così, cambierà il modo in cui vivremo il punto vendita o acquisteremo il prodotto, ma non sparirà". Piuttosto dovrá dimostrare di essere in grado di adattarsi alle nuove esigenze di un'utenza che vuole un punto vendita fisico, sempre più integrato con web, app, codici Qr e tutti quegli automatismi che facilitano l'accesso ai servizi.
Le scelte
"Sicuramente si farà molto più show rooming e questo significa - ha spiegato l'esperto - che sempre più spesso il cliente arriverà, consulterà il catalogo e l'offerta per poi comprare in un altro momento online". Un fenomeno, questo, che le agenzie devono essere pronte ad assecondare, "dotandosi - ha indicato Ragusa - di un proprio ecommerce e, in un futuro non troppo lontano, di vetrine interattive per vendere anche durante gli orari di chiusura".
Fondamentale, poi, che le agenzie riescano a intercettare i propri clienti sul web per poi portarli sul proprio sito o nel punto vendita fisico. Ma come? "Tra le attività digital i video e le email sono gli strumenti di ingaggio del potenziale cliente più efficaci". Ma indispensabile, ha aggiunto Ragusa, è che "i contenuti siano sempre in linea con i suoi interessi perché le performance cambiano in maniera sensibile in base alla personalizzazione dei messaggi".
Amina D'Addario
