La meeting industry
scende in piazza,
a Roma la protesta

di Amina D'Addario
27/10/2020
12:45
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Sono le aziende che organizzano i grandi eventi, le manifestazioni che creano occasioni di incontro e promuovono il Made in Italy quelle che da questa mattina protestano davanti a Palazzo Chigi contro l'ultimo Dpcm che ha imposto una battuta d'arresto a tutta la meeting industry.

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Una manifestazione indetta da Federcongressi&eventi che ha visto l'adesione di 10 realtà associative tutte unite nel chiedere al Governo il prolungamento della cassa integrazione fino a settembre del 2021, ristori immediati, la possibilità di ammortizzare le perdite in 5 anni, ma soprattutto il riconoscimento di un settore che, dicono gli organizzatori, genera un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro l'anno, impiega 569mila addetti e da cui dipende il 40% delle presenze negli hotel.

"Siamo soggetti responsabili"
"Abbiamo bisogno di una governance che ci consideri soggetti responsabili - sostiene Paolo Novi, membro di Federcongressi&eventi -, soggetti in grado di lavorare indossando mascherina e rispettando distanze e regole. Non possiamo essere trattati come bambini senza responsabilità".

L'ultima stretta del Governo rischia ora di allontanare ancora di più la possibilità per il settore di rimettersi in moto. "Nella seconda parte del 2021 - indica Annamaria Ruffini, membro del board Site - la risposta del corporate avrà una ripresa del 60%, ma il grande rischio è che non ci saranno più gli organizzatori di eventi pronti a metterli in piedi".

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