Euphemia  
e i Personal Voyager:
la creatività
torna in agenzia

di Alberto Caspani
20/04/2022
08:04
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Meno piattaforme, più creatività. Euphemia mette in guardia dall’eccessivo ricorso alla digitalizzazione, a causa della quale la preparazione dell’agente di viaggi finisce  per essere sacrificata, al pari della soddisfazione del cliente, nella vendita di prodotti turistici. “Non sono né il Covid, né la guerra a guidare le trasformazioni epocali dell’intermediazione - dichiara Ezio Barroero (nella foto), presidente di Lab Travel e ideatore del progetto di consulenza Euphemia - perché i grandi player stanno investendo in alta tecnologia da anni, con l’obiettivo di favorire prenotazioni dirette da parte del consumatore finale. Ormai è pratica comune garantire persino prenotazioni h24, ma nel frattempo gli agenti di viaggi sono diminuiti del 50% nell’arco degli ultimi 8/10 anni. Euphemia mette in campo una controstrategia di successo per chi ancora crede nel valore dell’intermediazione”.

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La rete
Forte di una rete di 150 consulenti di viaggio, appoggiati da uno staff amministrativo-contabile di 36 persone nelle basi di Cuneo e Reggio Emilia, il progetto di Lab Travel cresce a una media di 10/15 nuovi agenti all’anno e ha incrementato del 19% il suo giro d’affari sul 2019 grazie a precisi fattori strategici: le soluzioni di viaggio sono sempre cercate in piena libertà, senza alcun condizionamento commerciale; i tempi per il confronto sono quelli più idonei tanto per l’agente di viaggi, tanto quanto per il consumatore o il fornitore; l’incontro fra le parti avviene dove e quando vogliono, senza comportare rischi economici, ma con guadagni certi.

Nuovi percorsi di viaggio
“Così trasformiamo l’agente di viaggi in un personal voyager - aggiunge Michele Zucchi, amministratore delegato di Euphemia – cioè in un professionista libero di mettere in gioco la sua capacità di individuare nuovi percorsi di viaggio, senza dover soddisfare i pre-requisiti dell’intelligenza artificiale. Non a caso prodotti come la subacquea alle Maldive, la pesca su scala mondiale, o i cammini accompagnati da filosofi non sarebbero mai diventati prodotti di forte tendenza, garantendo un altissimo numero di repeater. Semplice indice che, meglio di tanti algoritmi, attesta come il turismo possa oggi imboccare con successo altre strade di sviluppo”.

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