Direttiva pacchetti:
critiche le associazioni

di Amina D'Addario
22/11/2023
08:44
 
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Attesa e auspicata dalle stesse agenzie di viaggi, la riforma della direttiva pacchetti Ue rischia ora di non soddisfare le esigenze della distribuzione organizzata. Il timore delle associazioni è che il testo di proposta legislativa che la Commissione presenterà il prossimo 29 novembre possa introdurre obblighi ulteriori per le agenzie e favorire altri soggetti, in primis le compagnie aeree.   

Tra i punti più temuti, la possibile esclusione dalla normativa delle combinazioni di servizi vendute dai vettori tramite terzi (come società di autonoleggio e piattaforme di prenotazioni alberghiere). “Escludere questi servizi singoli venduti dalle compagnie aeree - sottolinea il presidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi - significherebbe che queste sarebbero in grado di vendere combinazioni di servizi di viaggio senza dover rispettare nessuno degli obblighi previsti dalla direttiva pacchetti, compresi i requisiti più limitati, il che a nostro avviso aprirebbe il problema di concorrenza sleale tra imprese e minore protezione dei viaggiatori”.

Il presidente di Fiavet, Giuseppe Ciminnisi, punta l’attenzione sul tetto all’anticipo versato da un cliente, destinato a non superare il 20% del prezzo totale del viaggio. “Oggi non è possibile prenotare un volo o un qualsiasi servizio senza pagarlo subito per intero. Perché l’agenzia dovrebbe anticipare tutto e diventare il finanziatore a oltranza di chi va in vacanza? Qual è la ratio di una norma che da una parte vuole tutelare il consumatore, ma dall’altra impone oneri insostenibili a una sola categoria? È invece essenziale l’istituzione di un fondo di garanzia per i vettori aerei e che tutti i soggetti si muovano all'interno di un quadro di regole comuni”.

Che la modifiche alla direttiva dovrebbe investire i rapporti b2b lo sostiene invece il direttore nazionale di Fto, Gabriele Milani: “Durante la pandemia, il motivo principale per cui gli organizzatori non hanno rimborsato i viaggiatori è derivato dall’impossibilità di recuperare i soldi dai fornitori di servizi, in particolare dalle compagnie aeree. Onde evitare queste situazioni, che si stanno ripetendo in queste settimane verso alcune destinazioni, l'obbligo di rimborsare dovrebbe applicarsi anche ai fornitori di servizi inclusi nel pacchetto”.


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