Como, fuga dallo spesometro

24/02/2012
18:48

La Svizzera vicina è una tentazione che le agenzie di viaggi conoscono bene. Il confine a due passi e la possibilità di pagare in contanti permette di aggirare l'obbligo della tracciabilità e spinge i clienti a far visita ai colleghi elvetici.

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“Con il limite dei pagamenti a mille euro - spiega Natalie Vogt -, titolare di Benetti Viaggi - abbiamo perso molti clienti altospendenti. Quasi tutti tendono ad andare in Svizzera”. La conferma arriva da un’altra agenzia cittadina, Freegoing Travel. “Lo spesometro turba, sicuramente - spiega la titolare Deborah Iorio -. Prima avevamo molti pagamenti in contanti”.
Ma la vicinanza con il Paese elvetico può offrire anche dei risvolti positivi. Non è raro il caso in cui dalla Svizzera arrivino molti clienti, grazie anche al fatto che oltreconfine la stagionalità è invertita e i prezzi in Italia risultano più competitivi. “Abbiamo anche molti clienti che vengono da fuori Como, anche dalla Svizzera - spiega Claudia Pozzi, titolare di Ganesh Viaggi -. Per fortuna ci sono molti operatori che fanno pubblicità anche al di là del confine e ne abbiamo un buon riscontro”. Sempre la frontiera offre anche un’altra possibilità per gli agenti di viaggi: proporre la partenza dall’aeroporto di Lugano. “Per raggiungere lo scalo della città svizzera - sostiene Maria Grazia Baretta, responsabile reparto viaggi de I Viaggi di Oscar -, ci sono meno disagi che per Malpensa. Qualche cliente, per mete particolari, chiede di partire da Lugano. Non sono molti, ma qualcuno c’è”.

Resta il nodo dei collegamenti con gli aeroporti, per i quali i clienti devono scegliere tra il cambio del treno a Milano o il trasporto con mezzi propri. “Da Como, qualche anno fa, avevano provato a introdurre un servizio di collegamento per gli aeroporti - ricorda Corinna Battistessa, direttore tecnico di Viaggi Mentasti -, ma poi è stato tolto perché non riuscivamo a coprire le spese”. Aggiunge Alberto Caldara, titolare di Pickwick: “Pensavamo che la navetta avrebbe viaggiato piena, ma non è stato così”. La questione, comunque, non sembra essere un problema per i viaggiatori comaschi e le agenzie. Piuttosto a creare disagio, anche qui, è la concorrenza. “Calcolando il numero delle agenzie - si domanda Nives Franca Scavino, titolare di Viaggi Ronchi - quanto dovrebbe fatturare un’adv in una città come Como che ha 80mila abitanti?”.

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