La rabbia delle agenzie
dopo la crisi di Wind Jet

di Lino Vuotto
17/08/2012
09:45
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Rabbia, frustrazione, anche un po' di rassegnazione. La vicenda di Wind Jet, vista da dietro il bancone delle agenzie di viaggi siciliane, riflette in qualche modo il disagio subito dalle migliaia di clienti rimasti a terra dopo lo stop dei voli e riporta in primo piano le classiche problematiche del lavoro dei dettaglianti. Ma ancora una volta mette anche in luce come il ruolo di consulenti ed esperti sia fondamentale in particolare nelle situazioni più difficili.

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"È una situazione drammatica” tuona Marisa Currao, titolare della Currao Viaggi di Catania. La voce concitata al telefono mentre è alle prese con alcuni clienti riflette in maniera chiara l'umore di chi deve risolvere i problemi che si sono creati per i propri clienti o per chi ha acquistato il biglietto su internet e ora chiede il supporto di un esperto. "Abbiamo clienti a cui sono stati chiesti 2500 euro per una famiglia per andare a Parigi - prosegue -. È una vergogna". Dalla Ausonia Viaggi di Palermo, addirittura, manca il tempo di parlare al telefono tante sono le persone in agenzia che hanno bisogno di un biglietto e di un consiglio.

"Posso dirle in tutta sincerità che per quanto mi riguarda è la prima volta che tengo aperto continuativamente durante i giorni di ferragosto - gli fa eco Mario Bevacqua della Trimondo Viaggi, sempre di Palermo -. Mai come in questa situazione, però, è stato necessario e doveroso dare il giusto supporto ai nostri clienti".

Decine le persone coinvolte per ogni agenzia, che avrebbero potuto essere molte di più senza l'esperienza degli agenti: "Noi avevamo dato l'input di non vendere più biglietti Wind Jet da diverse settimane - evidenzia Salvatore Miano della Mianotour di Barcellona Pozzo di Gotto - spiegando ai clienti che avrebbero corso un rischio. Però in questi giorni abbiamo avuto numerose persone che avevano acquistato un pacchetto o avevano comprato un biglietto su internet e non ci siamo tirati indietro per fornire un supporto". "Eravamo già stati scottati in passato con altre situazioni analoghe - conferma Fabio Guccione, titolare della Guccione Viaggi di Palermo - e abbiamo fermato la vendita anche a costo di perdere il cliente".

Sul fronte delle riprotezioni e del supporto da parte dei vettori i giudizi non sono unanimi, ma nel complesso sembra che la macchina abbia funzionato a dovere anche se nelle prime ore "non si riusciva veramente a capire come ci si doveva muovere " sottolinea Giusy Furci, addetta alle prenotazioni della Romano Viaggi di Catania. Il problema principale stava nella risposta non immediata: alla richiesta, infatti, doveva fare seguito una conferma che spesso arrivava anche a 24 ore di distanza. Poi la macchina sembra avere preso il giro. Ma lo sconforto e i dubbi per li futuro restano. E una convinzione: "La questione si poteva e si doveva fermare già sei mesi fa" conclude Miano.

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