Da nemico giurato a valore aggiunto nel contatto con i clienti e nel lavoro quotidiano dietro al banco. Il web diventa uno strumento fondamentale per gli agenti di viaggi, che ora ne sfruttano tutte le potenzialità ‘social’ senza più demonizzarlo come accadeva in passato: dalla promozione del proprio punto vendita fino alla ricerca di informazioni, sono diverse le occasioni in cui la rete globale può aiutare le agenzie.
Ormai quasi tutti i punti vendita hanno un proprio sito: uno spazio che funge da vetrina e, in qualche caso, viene utilizzato per la vendita dei propri prodotti. Alcuni, poi, sono presenti su Facebook con una pagina aziendale, per dialogare con gli ‘amici’ e presentare le ultime offerte.
C’è pure chi è iscritto ai ‘social’ creati dalle reti agenziali e chi sfrutta Internet per le prenotazioni alberghiere sulle principali Olta o per saperne di più su una struttura.
Un’enciclopedia a portata di clic
“Il web è un valido supporto per recuperare informazioni e soluzioni per i clienti - sostiene Jole Rossi, titolare della Viaggiatori Nati a Bari -. Lo usiamo quotidianamente”. Sulla stessa lunghezza d’onda la palermitana Anna Maria Bica, titolare della Pachamama Inca: "Ormai sfrutto la Rete a 360 gradi: per organizzare un viaggio, cercare un t.o., dialogare con i clienti... ". Un aiuto fondamentale al giorno d’oggi, quando la gente ha sempre meno tempo per preparare una vacanza, ma pretende risposte immediate.
“Molte richieste di preventivi ci arrivano la sera dopo le 22 - osserva Gianluca Ramilli, titolare della Ramilli Viaggi a Forlì -. Sono persone che durante il giorno non hanno tempo di passare in agenzia ma, grazie al web, si mettono in contatto con noi”. Esiste però il rovescio della medaglia. “Il nostro sito mette in vetrina le ultime proposte dei t.o. con la possibilità di chiedere informazioni e preventivi - spiega la palermitana Bica -. A settembre, però, abbiamo eliminato l’accesso alla pagina di richiesta di prezzi e info perché eravamo bombardate dalle richieste di preventivi: ne avevamo anche cento al giorno”.
Dettaglianti sempre più ‘social’
Un numero crescente di agenzie sta scegliendo Facebook come strumento di promozione a costo zero e di dialogo con i potenziali clienti. “Bisogna starci dietro quasi quotidianamente, ma vediamo un certo riscontro” sottolineano sia la triestina Evi Scuba, responsabile programmazione della Pansepol Travel, sia Paolo Angelini, titolare della Angelini Viaggi a Lucca. Quest’ultimo aggiunge: “Ci sono clienti che entrano in agenzia dopo essere diventati nostri ‘amici’ su Facebook”.
Ma che tipo di ‘post’ inserire sul proprio profilo facebook? “News curiose, foto dei viaggi nostri o dei clienti, articoli e proposte particolari”: l’elenco dei contenuti stilato da Stefania Grillo, titolare della Trasimeno Viaggi a Castiglione del Lago (Pg), ricalca quello dell’astigiano Sergio Botti, titolare della Freetur & Travel Viaggi. Completa Enrica Montanucci, titolare della Passaggio in Volo a Roma: “Su Facebook dobbiamo trasmettere la voglia di viaggiare lavorando sulla psicologia. Bisogna pubblicare tante belle foto e reportage delle vacanze. E questo produce degli effetti: pochi giorni fa ho ricevuto tre richieste di preventivo su Marrakech dopo aver pubblicato le immagini di un mio viaggio nella destinazione”.
Nuovi social dei network
Ci sono poi agenzie che sono iscritte ai ‘social’ creati dai network. Ad esempio l’Avit Viaggi di Vicenza: “Siamo su Weldorado: lì si possono trovare i profili dei punti vendita Welcome Travel - racconta il banconista Vittorio Carta -. È utile per confrontarsi con i colleghi e scambiarsi informazioni di lavoro”.
Sul fronte del booking online, qualche agente si sta affacciando timidamente all’argomento. Come Gianluca Ramilli: “Per il momento vendiamo solo i nostri prodotti, soprattutto viaggi in pullman e short break”. La maggior parte, però, crede ancora in un rapporto diretto con il cliente. “Per un’agenzia è difficile vendere sul web - afferma Raffaella Ferrari, cotitolare della Eko Viaggi a Riva del Garda (Tn) -. Forse solo le più grandi possono permetterselo...”.
