Il 2012 delle agenzie
tra vettori e Governo

27/12/2012
09:15

Commenti, sfoghi, opinioni. Il portale di TTG Italia si è dimostrato essere, nel corso di quest’anno, una finestra aperta dalla quale gli agenti di viaggi si sono più volte affacciati per gridare tutto il loro disagio, porre domande, innescare dibattiti a distanza.

Dal trasporto aereo ai provvedimenti fiscali, sono stati numerosi i fatti di cronaca che hanno scatenato la reazione immediata e rabbiosa dei dettaglianti. È il caso, a inizio marzo, della notizia dell’accordo stipulato tra Alitalia e Lottomatica, che ha introdotto la possibilità di pagare i biglietti aerei nelle ricevitorie. Certo, si trattava sostanzialmente del pagamento dell’importo del biglietto e non dell’emissione di un titolo di viaggio. Ma, visti anche i difficili rapporti tra la distribuzione e il trasporto aereo, le agenzie non sono state propense a fare troppi ‘distinguo’.

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La polemica passa dal web
La polemica ha preso il volo velocemente e il sito ttgitalia.com è stato teatro della protesta degli agenti che hanno commentato l’annuncio di Alitalia. “Ancora una volta scavalcati dalle compagnie aeree” è stata, in sostanza, la loro reazione.

La risposta di Alitalia non si è fatta attendere e l’allora direttore vendite, distribuzione e customer care, Marco Sansavini, ha cercato di gettare acqua sul fuoco ribattendo sul sito di TTG Italia: “Le ricevitorie Lottomatica non rappresentano un canale distributivo alternativo alla rete agenziale”. A meno di un giorno dall’annuncio, la compagnia aerea è intervenuta per spiegare con maggiori dettagli l’operazione. Tuttavia gli adv si sono mostrati comunque molto preoccupati e c’è stato anche chi, come Vito Topputo, si è interrogato sul futuro: “Visto che la gente ormai cerca di prenotare le vacanze con i siti dedicati e la biglietteria è acquistabile altrove, noi cosa dobbiamo fare? Non siamo alla frutta, ma al digestivo”.

“A pagare siamo sempre noi”
Altra notizia che ha scatenato la reazione immediata degli agenti di viaggi è il provvedimento governativo che introduce l’obbligatorietà di accettare i pagamenti effettuati con il bancomat. Per le agenzie il problema del bancomat non è una questione di principio: è matematica pura. Se, infatti, la commissione riconosciuta dal cliente all’adv è del 2 per cento e quella riconosciuta dall’adv alla banca è più o meno altrettanto, il saldo finale è: lavoro gratis per l’agente di viaggi.

Numerosi i commenti alla notizia inviati tramite Facebook. “Basta immaginare un biglietto del treno comprato con carta di credito: il 2 per cento che mi dà Trenitalia lo giro direttamente a CartaSì… un vero affare!”. Questa l’opinione arrivata dall’account Facebook de ‘IMiglioriviaggi Le Marmotte’ di Roma, ma sintetizza il pensiero dei molti agenti di viaggi che hanno partecipato alla discussione. Tutti hanno sottolineato la medesima idea: perché i costi della diffusione della moneta digitale devono ricadere sulle agenzie?

“I pagamenti elettronici vanno benissimo, che se li paghino i clienti i costi delle transazioni” evidenzia Mike Bonugli. Altrettanto drastica l’idea di Manrico Mammucari, che propone di “obbligare le banche ad abbassare le commissioni su carte e bancomat”. Altra soluzione: far pagare una percentuale in più ai clienti che usano il Pos. Una via che, sottolineano molti, in Italia non è ancora praticabile a causa della legislazione.

Una cosa è certa: i commenti postati tramite Facebook sul sito di TTG Italia tratteggiano l’immagine inequivocabile di una categoria messa sempre più alle strette. I proclami a favore dei dettaglianti non si contano più, ma non bastano a motivarli nel loro lavoro e loro, oggi più che mai, si dimostrano sensibili agli attacchi e alle insinuazioni che giungono da più parti . Sono, dunque, bastate le semplici parole “Al centro del mirino” (questo il titolo dell’editoriale del direttore Remo Vangelista scritto il 26 novembre) per accendere immediatamente la discussione nella categoria.

Distribuzione sotto attacco
Juan Pablo Grando di Trieste afferma che le compagnie aeree “ormai ci trattano come servi”. Non meno severa Emanuela Costanzo (che si qualifica come responsabile presso Agenzia di Viaggi Cadmo): “Lo 0,1 per cento non può essere considerato un compenso per un lavoro svolto”. E ricorda anche il caso della rivolta dei dettaglianti Usa dopo la proposta di taglio alle commissioni da parte del trasporto aereo. “Ci vorrebbe un’associazione di categoria con un minimo di forza” invoca Costanzo. Hakanub Viaggi Antistress usa toni ancora più decisi: “Ridicoli noi e le nostre associazioni di categoria!”.

Anche perché “non vedere l’accanimento praticato nei confronti dell’intera categoria è un pochino miope” commenta Grillo Sparlante, la stessa firma che sigla i post sul blog di Autotutela.

Iata, Air France, tour operator e, perché no, anche network: le notizie negative arrivano da diversi fronti. Difendersi da tutti, per le agenzie di viaggi, non sarà affatto semplice. A meno di non ricordarsi che non sono solo i dettaglianti ad aver bisogno dei fornitori: anzi, il più delle volte è vero proprio il contrario.


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