Quando
i network
fanno
la voce grossa

di Francesco Zucco
06/05/2014
09:53

Vogliono essere l'ago della bilancia. Hanno capito che, in un momento come questo, il mercato ha bisogno di player forti. E questo ruolo lo vogliono giocare loro.

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Sono passati i tempi in cui i network erano sostanzialmente pioneristici 'gruppi d'acquisto', che rivaleggiavano a colpi di adv affiliate. Da maxiagenzie, le reti di distribuzione sono diventate un business a sé stante.

E iniziano a fare la voce grossa.

Forse non è un caso se l'ascesa dei network ha coinciso con la crisi di molti grandi tour operator. Le difficoltà del settore hanno lasciato il mercato orfano di diversi big player (Ventaglio, Teorema ed Eurotravel tra i casi più roboanti) che per anni avevano trainato il settore facendo da volano per l'outgoing. Poche le prime donne rimaste sul palcoscenico del turismo: così, a ricoprire quel ruolo, è arrivata la distribuzione organizzata.

"Nel prossimo futuro il fatto di far parte o meno di un network aprirà o chiuderà delle porte rispetto a determinati fornitori": così ha affermato l'a.d. di Geo Travel Network Luca Caraffini durante la convention tenutasi pochi giorni fa. E Bluvacanze, poche settimane prima, non aveva esitato a mettere a confronto i top manager delle principali aziende italiane in un talk show moderato dal direttore di TTG Italia Remo Vangelista, sui temi più scottanti del mercato.

Sono solo due esempi, tratti dagli eventi più recenti, ma mettono in chiaro come, al giorno d'oggi, tutto il comparto debba fare i conti con i network.

Le reti di distribuzione lo sanno. E sembrano avere tutte le intenzioni di cavalcare l'onda.


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