Monti: "La crisi delle crociere si abbatte sui porti della Sicilia"

24/01/2021
17:33
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Il coronavirus sta mettendo in difficoltà il turismo e anche il settore legato alle crociere sta attraversando una fase molto difficile. “Solo in Sicilia - specifica Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale ad Adnkronos - si parlerebbe di un danno che supera i 180-200 milioni di euro. Uno choc per tutto il settore. Una cifra che incide anche sul Pil. La situazione non è affatto semplice, come  tutte le attività quella crocieristica ha subito uno choc incredibile. Ha avuto grosse difficoltà a ripartire perché tenere ferme le navi ha un costo incredibilmente alto. Le costruzioni delle nuove unità non sono state bloccate ma molte compagnie hanno rallentato notevolmente i lavori, quindi l'intera filiera viene duramente colpita”.

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"A Palermo facevamo anche 140 toccate di navi da crociera l'anno - prosegue Monti - e nel 2021 ne avremmo fatte 230. Invece al momento abbiamo confermato 130 attracchi, sperando che da marzo il traffico possa ripartire".

Durante il Covid, con le misure di sicurezza, la crociera resta comunque un prodotto vincente. “E non ha stagione. Parliamo di navi che portano fino a 6 mila passeggeri e che hanno viaggiato con mille300 ospiti spostando, anche se in perdita, un numero importante di persone".
Nel settore "c'è molta preoccupazione, ma c'è anche la speranza che il fenomeno passi nel più breve tempo possibile. E' vero che le più grandi compagnie di crociere stanno dimostrando di tenere botta".  E dopo lo stop di dicembre, il Dpcm del 14 gennaio scorso ha riaperto alle crociere: “I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida, validate dal Comitato tecnico-scientifico”.

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