Agenzie di viaggi e fisco
I trucchi del mestiere

02/04/2014
14:50
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Il rapporto tra agenzie di viaggi e fisco è stato al centro del convegno organizzato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti presso la sede dell'ordine a Milano, che TTG ha seguito in diretta web.

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Fra i protagonisti del convegno il direttore di TTG Italia Remo Vangelista. "Il mondo delle agenzie è quello più sotto pressione - ha sottolineato Vangelista nel suo intervento, che ha fornito un quadro d'insieme del mondo del turismo -. Margini bassi, concorrenza on line, i fornitori che vendono anche direttamente...". A questo quadro si aggiungono spesometro e bancomat. D'altronde, il numero stesso delle adv è in contrazione: "Da 12mila siamo passati a circa 9mila – ha spiegato ancora Vangelista -. Ma ne chiuderanno ancora. In Germania sono solo 7mila". D'altronde, tutto il turismo italiano è sotto pressione dal punto di vista economico: "Le compagnie aeree nazionali offrono un quadro abbastanza chiaro – ha detto ancora Vangelista – da Wind Jet ad Alitalia a Blue Panorama. L'avvento del low cost ha pesato sia su di loro sia sulle agenzie".

Tanto è vero che Piero Almiento, consulente di marketing managemt all'Sda Bocconi, ha sottolineato come sia arrivato il momento di cambiare modello di business, sia per le agenzie che per i tour operator.

Il regime speciale Iva
Il peso fiscale sulle attività turistiche si sente, non solo sui conti, ma, sostiene Giulio Benedetti, responsabile startup, microimprese e settori innovativi dell'Ordine dei Commercialisti, anche e soprattutto per il disorientamento che crea l'aggiornamento sulle pratiche da effettuare. Il suo intervento si è focalizzato su uno dei punti chiave del lavoro in agenzia: la questione del regime speciale Iva. "Non c'è obbligo di avere partita Iva o rappresentanza fiscale per operare in un altro Paese Ue – ha spiega Benedetti -. Per prestazioni fuori Ue non si applica l'Iva. L'art 74 ter dice che alcune operazioni sono soggette al regime speciale Iva: si tratta dei pacchetti turistici, delle escursioni in giornata, e di tutti gli altri servizi (biglietti o altro) ma solo se pre acquistati dall'agenzia. Altrimenti va tutto sotto regime Iva ordinario. Nel caso di regime speciale, la fattura va emessa senza indicazione dell'Iva separata e va sempre emessa anche se il cliente non la richiede".

Il lavoro quotidiano delle agenzie e qualche segreto
Si è scesi sul pratico con l'intervento di Pierluigi Fiorentino, responsabile dei servizi fiscali Fiavet, che proprio sull'Iva ha lanciato una serie di casistiche pratiche, rivelando qualche piccolo trucco e qualche modo d'agire usefull.
"Le agenzie specializzate in organizzazione di eventi e congressi dovrebbero rivolgersi a fornitori che fatturano in regime ordinario – dice Fiorentino -. Così sono più appetibili al cliente finale-impresa, che in questo modo si scarica l'Iva. Benché l'agenzia qualcosa ci perda, rinunciando al regime agevolato". Il regime speciale Iva si può utilizzare anche per le commissioni delle assicurazioni: "Se un pacchetto turistico venduto al cliente comprende anche una polizza assicurativa legata al viaggio, e io su questa ho preso la commissione della compagnia, come fatturo in regime speciale art. 74? – si chiede Fiorentino -. Va registrata l'imposta lorda della polizza nel registro acquisti anche se si ha in mano solo quietanza". Infine, il responsabile Fiavet ricorda che per l'Iva non esistono deroghe: "L'imposizione fiscale - sottolinea Fiorentino - è relativa al mese in cui si incassa, non a quando il servizio viene fruito, cioè il momento del viaggio". Quindi ai fini Iva non conviene farsi saldare tutto due mesi prima della partenza, meglio la formula acconto+saldo prossimo alla partenza.

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