Il commento del direttore

Remo Vangelista, Direttore TTG Italia

Un fuoriclasse di nome Bruno Colombo

08/02/2021
10:40
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Bruno Colombo era di un’altra categoria. Aveva intuito, fantasia e audacia. E’ stato capace di creare un’azienda unica e irripetibile come il Ventaglio.
Ancora oggi dopo molti anni dalla chiusura del gruppo per tutti era sempre "il presidente”.

In questo mercato uno come lui farebbe ancora la differenza, perché alla passione univa la competenza e un fiuto unico per il mondo del turismo.
Ha creato il Ventaglio a sua somiglianza, scoprendo destinazioni e inventando programmi.
Bruno non andava a ruota aspettando le decisioni degli altri. Lui partiva secco e tanti saluti a tutti. Nelle riunioni di associazione non ha mai smesso di proporre nuove idee, anche quando in molti tiravano il freno a mano.

Questo sino a quando non si è innamorato della finanza che lo ha avvolto in una ragnatela inestricabile. Portando il gruppo verso una triste fine.
Ma bisogna ricordare che il patron riuscì a creare un brand capace di rivoluzionare il settore, conquistando le agenzie di viaggi e creando uno spirito di gruppo che resiste ancora oggi nel mondo social.

Purtroppo l’ingresso in Borsa spinse Ventaglio nel baratro della crisi per finire poi nell’anonimato, tra commissari e curatori che non capirono mai bene l’anima di quell’azienda.  
Un giorno in una lunga chiacchierata si lascio andare: “Se ti racconto la novità quelli della Borsa mi fanno nero. Che noia, non si può dire nulla. Perché mi è venuto in mente di portare la mia bella azienda in Piazza Affari?".

In molti ricordano che Ventaglio e il suo presidente riuscirono anche a mettere paura ad Alpitour, quando regnavano ancora gli Agnelli.
Per anni si è narrato infatti di quel giorno in corso Matteotti a Torino quando Alpitour fu vicina a prendere il controllo del gruppo milanese.
Storie di mercato che oggi non valgono più niente perché Bruno Colombo non potrà mai svelare i dettagli nascosti.
In molte occasioni gli abbiamo chiesto di raccontare la vicenda, ma lui sorrideva e scuoteva la testa. Poi iniziava a muoversi. Perché per uno che da piccolo era stato soprannominato il puma era difficile stare fermo.  

Copione visto e rivisto nelle decine di interviste nel suo ufficio in via dei Gracchi a Milano, quando il presidente consumava il pavimento avanti e indietro.
Ancora nell’inverno del 2010 incontrandolo a Milano mi disse: “Forse si riparte, sono fiducioso. Possiamo fare i cataloghi in poco tempo e siamo ancora in tanti in azienda”. Grande presidente, fai buon viaggio.
Remo Vangelista

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