Non si contano i chilometri, gli aerei da prendere (o perdere) e i soldi da sborsare: un fan per il proprio idolo farebbe di tutto e senza badare ad alcuna spesa. E se il mito è già passato a miglior vita, ogni centimetro di terra che ha calpestato, diventa sacro, sino ad arrivare al luogo dove è nato o cresciuto, elevato al rango di santuario.

Ed è qui che, quando l'industria turistica si ricorda di poter essere anche smart, il business trova i numeri giusti.

A Palm Springs, cittadina californiana che ospita una statua di Marilyn Monroe formato giant, hanno posizionato una serie di webcam proprio nelle vicinanze della singolare scultura. Un'idea che il sindaco David Ready ha voluto per avere "un asso in più per attrarre turisti". Risultato centrato, con visitatori di tutto il mondo che si fanno fotografare ai piedi della statua e nel mentre twittano ad amici e parenti il link per vedersi in diretta online.
Presenzialismo della nuova era, insomma.

Anche un altro mito senza tempo, Elvis Presley, è protagonista di pellegrinaggi di massa. Ogni anno, il 16 agosto, i fan del Re si avventurano da ogni angolo della terra sino a Graceland, in Tennessee per rendergli omaggio. Basettoni, anche posticci, sguardo trasognante, il celebre movimento pelvico e un posto come Memphis, che non è esattamente Beverly Hills, vive momenti di gloria insperati e riempie le casse cittadine di dollaroni.

Dunque la ricetta è semplice: cercare un idolo intergenerazionale, prendere contatto con i fornitori locali e organizzare un charter a prezzi stracciati. Chissà che sia di aiuto ai conti traballanti dei tour operator italiani.
Chissà.

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