Fashion Gate

Stefano Gianuario, giornalista di TTG Italia

Sapessi come è strano... a Milano

21/02/2013
09:25

Outfit da migliaia di euro, tacco dodici portato come fossero agili ballerine e borse griffate (autentiche o meno), che pur di andare in scena può andar bene anche qualche trucco.

La Milano Fashion Week ha preso il via ieri e, mettendo in fretta a tacere benpensanti, populisti e difensori della morigeratezza dell'ultimo minuto, non si tratta solo di una kermesse di sperpero e opulenza, che poco ha da spartire con gli ormai sempiterni venti di crisi.

Andando oltre ai budget impensabili su cui possono fare affidamento gli atelier di moda, una lezione i grandi nomi del glamour l'hanno appresa per bene.

Gli anni del prêt-à-porter sono finiti da un pezzo e gli acquisti su larga scala, a conti fatti, non se li può permettere più nessuno, meglio idee mirate, uniche ed univoche. Che le corse consumistiche anni '80 sono meno di un pallido ricordo.

L'alta moda l'ha ben capito, così come non si è lasciata sfuggire anche un altro nodo fondamentale: in queste lunghe stagioni di scetticismo e sfiducia generale, non sono più troppo ben viste le decisioni calate dall'altro e i grandi profeti arroccati sulle torri d'avorio.

E quindi la settimana della moda è trasversale, punta a coinvolgere tutta la città di Milano, con manifestazioni ed eventi aperti al pubblico che spaziano da il balletto Estrad'eau a una sfilata in costume dei personaggi delle opere di Giuseppe Verdi. Tutte le passerelle potranno inoltre essere seguite in live streaming sui megaschermi posizionati in Piazza Cordusio e in Piazza Castello.

Sembrerebbe che quasi quasi anche il settore snob per eccellenza riesca a smettere i panni da prima donna e avvicinarsi alla common people.

C'è la capacità di rinnovarsi stagione dopo stagione, di lavorare in sinergia con tutta la filiera e di far ricadere benefici su tutto il territorio.

Si tratta di punti chiari e indispensabili per evitare il tracollo, con cui hanno fatto i conti addirittura gli stylist della haute couture.

E se si sono piegati loro, resta davvero difficile capire cosa stiano aspettando gli attori dell'industria turistica per emularli.

Davvero difficile, già..

Twitter @SGianuario


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook


I blog di TTG Italia non rappresentano una testata giornalistica poiché sono aggiornati senza alcuna periodicità. Non possono pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001. Le opinioni ivi espresse sono sotto la responsabilità dei rispettivi autori