Gooood morning Vietnam

Paolo Audino, Direttore Business Internazionale di IEG

Il mio amico Alberto

26/09/2012
11:14

Mentre scarpari e manager in maglione discutono di quanto investono in ricerca su suole e parafanghi, dalle pagine e dai blog di TTG Italia emerge un quadro disarmante del rapporto tra produzione e distribuzione dei viaggi organizzati. Sono due facce della stessa medaglia, quella del cambiamento non percepito.

Scomodo il mio amico Alberto e la sua teoria della relatività speciale per ricordare che chi resta fermo in un sistema chiuso potrebbe invece muoversi molto velocemente (in qualunque direzione) se osservato da un sistema esterno da quello in cui lui si muove.

In altre parole, tour operator e agenzie che di questi tempi decidono di non far nulla per non sbagliare, o per non spendere, stanno correndo veloci e inconsapevoli verso il baratro.

Gli operatori che pur di vendere svendono fanno anche peggio, spingendo le aziende oltre il limite della marginalità minima accettabile, poi verso il fallimento. Le agenzie che vendono i prodotti in svendita non fanno che alimentare la propensione all'acquisto che prescinde dal valore.

Cosa serve? Uno scatto d'orgoglio o un salto di qualità? Certo con il primo si potrebbe tamponare la situazione, ma senza il secondo sarebbe un rimedio temporaneo.

E il primo salto va fatto nella qualità delle risorse umane. Per troppo tempo il turismo si è auto accreditato di specificità che sembrava rendessero necessario l'esclusivo utilizzo di risorse umane provenienti dal settore stesso. Risorse quasi sempre auto referenziali, prive degli strumenti per sfuggire alle logiche, agli standard, alle situazioni, viste e riviste negli anni e nelle stagioni precedenti.

Certo il manager esterno va gestito, inserito, agiato ai codici e alla trasversalità del settore, ma è il solo capace di apportare saperi nuovi.

Sento già i vostri commenti riferiti a questo o quello, a clamorosi e nefasti manager di insuccesso. Ma anche in questo caso mi pare sia necessario cambiare marcia. Guardare oltre. Ricordandosi di Alberto, di quelli che pensano di stare fermi o di andare avanti, e che invece vanno indietro alla velocità della luce.

E Alberto non sapeva nulla di agenzie di viaggi, credetemi.


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