Booking.com:
"Le commissioni
sono ragionevoli"

di Claudiana Di Cesare
13/11/2014
10:47
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Andrea D'Amico, country manager di Booking.com, interviene a gamba tesa sulla questione delle famigerate commissioni che, negli ultimi tempi, popolano i dibattiti su ruoli e responsabilità delle Olta nel mercato turistico.

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Arriva, secca, la sua precisazione: "Non è vero che estoriciamo il 25 o addirittura il 30 per cento dei ricavi". La media delle commissioni sarebbe significativamente più bassa e del tutto proporzionata ai benefit offerti.

"In Italia - prosegue D'Amico (nella foto) - incassiamo in media il 16,8 per cento, ma si tratta di una percentuale ragionevole, se pensiamo che incorpora tutti i costi, non solo google o webmarketing, ma anche gli investimenti in sviluppo, traduzione, supporto operativo in tutte le lingue e anche territoriale".

Commissioni ragionevoli, dunque, secondo Booking.com, che si schiera al fianco degli albergatori, con un supporto operativo e strategico costante. "Disponiamo di uno staff multilingue e di numerosi language specialist per permettere alle strutture affiliate di aprirsi anche ai mercati più lontani - elenca D'Amico -; diamo loro un supporto telefonico 24 ore su 24 e consistenti investimenti negli strumenti del web marketing, che permettono agli hotel di comparire in prima linea sui motori di ricerca e di ottenere visibilità sui siti di oltre 5mila aziende partner”".

Plus che, secondo il manager, "nessuna singola struttura sarebbe in grado di raggiungere da sola, se non a fronte di investimenti imponenti".

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