D'Amico, Booking.com: "No a parity rate, ma non siamo una vetrina gratuita"

di Claudiana Di Cesare
03/03/2015
11:01
Leggi anche: Booking.com

"Rinunciamo alla parity rate, ma attenzione: Booking non può essere solo una vetrina gratuita e internazionale per gli hotel".

Andrea D'Amico, country manager per l'Italia di Booking.com, ritorna sulla questione della parità tariffaria, raccontando il punto di vista della Olta su libertà di concorrenza e possibili scenari futuri.

Pubblicità

Dopo le indagini avviate dall'Antitrust, Booking aveva giocato d'anticipo eliminando, a metà dicembre, la clausola della parità tariffaria con i siti competitor. Ma con un'importante eccezione: "La richiesta - precisa D'Amico - continua a essere applicabile alle prenotazioni dirette degli hotel".



La proposta di Booking, attualmente sottoposta ad un test di mercato prima di essere approvata, non ha soddisfatto le associazioni di categoria. "Applicheremo qualunque decisione dell'antitrust - commenta il manager -, ma se dovesse comportare anche la rinuncia a quest'ultima condizione, il nostro modello di business sarebbe minato alla base e dovrebbe essere modificato".



La difesa di Booking si basa su una semplice deduzione. "Se l'utente sapesse di poter trovare una tariffa minore sul sito dell'hotel - spiega D'Amico - il nostro portale sarebbe usato come una semplice vetrina e ciò eroderebbe i nostri margini, non permettendoci più di investire in maniera massiccia su marketing, indicizzazione e assistenza multilingua 24/7".

Leggi anche: Booking.com

TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook