Un anno caratterizzato da un'ampia fluttuazione delle tariffe alberghiere mondiali, ma con alcune macroregioni in cui la tendenza al rialzo è stata evidente e costante.
Questa la fotografia dei prezzi alberghieri del 2014 scattata dall'Hrg Hotel Survey. In base al report, per l'undicesimo anno consecutivo Mosca rimane la città più cara, malgrado una flessione della tariffa media per camera - l'Arr - pari a circa il 4 per cento su base annua.
A livello di macroaree il Medioriente, l'Africa occidentale e l'Asia sono quelle dove l'Arr è aumentata maggiormente, mentre invece l'indice è diminuito in Europa e nelle Americhe. Tuttavia nel Vecchio Continente le città di ogni regione continuano a evidenziare una notevole disparità in termini di movimento della tariffa media.
Basti pensare al Regno Unito, dove la tendenza all'aumento dei prezzi alberghieri è continuata nel 2014 in otto delle prime dieci città, ma con l'eccezione di Londra, in cui gli hotel hanno in media ribassato le tariffe dello 0,72 per cento, con un maggiore calo (-5,17 per cento) nelle strutture di lusso rispetto a quelle di livello medio.
Stesso discorso per le Americhe, dove la tendenza generale è al ribasso, mentre invece in hub internazionali come Miami si registra una forte domanda di camere per affari e per turismo e, di conseguenza, un incremento delle tariffe locali pari al 9,1 per cento.
In Canada, invece, la creazione di nuovi posti letto ha avuto come risultato la riduzione dell'Arr a Vancouver (-3,1 per cento), Montreal (-0,9 per cento) e a Toronto (-0,6 per cento).
