La disintermediazione
vista da Booking.com:
‘La vendita costo zero
non esiste più’

06/11/2015
09:00
 

Quando il numero uno italiano di uno dei maggiori intermediari mondiali racconta di come la sua azienda abbia iniziato a fornire agli hotel un sistema per aumentare le prenotazioni dirette, la domanda nasce praticamente spontanea: ma la disintermediazione esiste ancora?

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Andrea D’Amico, country manager Italia del colosso Booking.com, non ha dubbi: “Se per disintermediazione intendiamo la vendita a costo zero… Beh, forse restano solo le prenotazioni telefoniche”. Ovvero, al giorno d’oggi, solo le briciole.

Perché la prenotazione diretta (gli hotel se ne stanno accorgendo) costa. Costa ottimizzare il sito internet, costa mantenerlo funzionante e aggiornato, costa il sistema di ecommerce, costa la grafica, costano gli aggiornamenti. Si scavalca un canale ma, all’improvviso, se ne crea un altro. Tant’è che Booking ha deciso di non guadagnare solo sulle vendite intermediate, ma anche su quelle dirette, con la sua Booking Suite, ovvero un insieme di strumenti pensati proprio per gli albergatori e il loro siti web.

Nei primi anni di internet, alcuni hanno pensato che la grande rete potesse consentire una vendita senza costi aggiuntivi. Ora sono in pochi a crederlo: ne è un esempio concreto la strategia di Choice Hotel, che ha sottolineato l’importanza di mantenere vivi e attivi tutti i canali, sia quelli diretti sia quelli intermediati.

Tanto, in un modo o nell’altro, bisogna sempre pagare.


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