La transazione si farà, anche se le trattative si stanno prolungando più del previsto. Questa la posizione ufficiale di Starwood Hotels & Resorts e di Marriott, che si affrettano a smentire i rumors secondo i quali l’acquisizione del primo gruppo da parte del secondo per la cifra record di 12,2 miliardi di dollari starebbe per saltare per un ripensamento di Marriott.
L’ultima indiscrezione, che risale a pochi giorni fa, è quella del New York Post, secondo cui Marriott sarebbe preoccupata dalla lentezza con cui Starwood starebbe vendendo il proprio patrimonio immobiliare e dalla difficoltà di integrare i programmi di fidelizzazione dei due colossi dell’albergatoria mondiale.
Penali da record
“Siamo certi che la fusione sarà portata a termine” ribadisce in una nota aziendale il ceo di Starwood, Thomas B. Mangas, un concetto espresso a Skift.com anche da David Katz, managing director di Telsey Advisory Group: “Non abbiamo ricevuto mai alcuna indicazione su un possibile ripensamento di Marriott” sostiene.
Inoltre sospendere ora le trattative non converrebbe a nessuna delle parti coinvolte. Se facesse un passo indietro Marriott dovrebbe infatti pagare a Starwood una penale di 400 milioni di dollari, mentre quest’ultimo gruppo dovrebbe al colosso statunitense 450 milioni di dollari di penale più altri 18 per risarcire Marriott delle spese sostenute in relazione alla fusione.
