Beachcomber Resorts
e il nodo del personale
Filippi: “Per noi mai
stato un problema”

di Stefania Galvan
19/01/2023
08:06
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La pandemia, è un dato di fatto, ha avuto un impatto devastante sul turismo, costringendo una miriade di addetti al settore a cercare altre fonti di sussistenza. Un nodo che è venuto al pettine una volta riaperti i confini, con le strutture ricettive alle prese con forti difficoltà nel reperire personale.

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Un problema che, però, non ha toccato Beachcomber Resorts & Hotels, come spiega il direttore Italia Sheila Filippi (nella foto): “Anche nei momenti peggiori della pandemia - racconta - siamo riusciti a mantenere il 95% del nostro staff pagandolo comunque, il che ha contenuto molto l’esodo delle nostre risorse umane”.

Exploit italiano
In questo modo, una volta ripreso il flusso di arrivi, le strutture sono riuscite a mantenere inalterato lo standard qualitativo che da sempre le caratterizza e sono state premiate dalla clientela italiana, che a fine anno ha recuperato il 90% del volume d’affari del periodo pre-pandemico, “con uan ripresa che mi ha sorpreso non poco” sottolinea Filippi.

Ciò non toglie che il turnover negli alberghi sia inevitabile: “Per questo ci impegniamo in progetti formativi in loco, creando risorse con l’obiettivo di fidelizzarle”. Tra gli strumenti per la formazione e introduzione al lavoro dei giovani la Fondation Espoir Développement, il cui consiglio d’amministrazione è composto da funzionari Beachcomber. La Fed a sua volta ha lanciato il Projet Employabilité Jeunes con lo scopo di ottimizzare l’inserimento professionale dei giovani preparandoli all’impatto con il mondo del lavoro non solo attraverso la formazione in competenze sociali e accademiche, ma anche offrendo loro l’opportunità di svolgere degli stage, soprattutto negli alberghi Beachcomber.

“Noi li formiamo senza l’obbligo di stare nelle nostre strutture - sottolinea Filippi -, ma il riscontro è molto soddisfacente e il grado di fidelizzazione alto”.

Obiettivo ecosostenibilità
Altro fronte su cui il gruppo mauriziano si sta impegnando sempre di più è quello della riduzione dell’impatto sull’ambeinte naturale. Per questo Beachcomber ha iniziato sei anni fa il processo di certificazione con EarthCheck, che prevede un costante monitoraggio degli standard richiesti per quanto riguarda il consumo dell'acqua, la gestione dei rifiuti, l'ottimizzazione del risparmio energetico, la gestione di eventuali crisi ambientali, la sensibilizzazione e coinvolgimento di tutto il team attraverso una gestione consapevole delle risorse. “Tutte le camere – sottolinea Filippi - sono state dotate di sistemi di gestione dell'energia che permettono una riduzione dell'11% dell'utilizzo di energia elettrica e nelle regioni con criticità di acqua abbiamo impianti di desalinizzazione. Nello specifico al Paradis e Dinarobin Beachcomber l'impianto di desalinizzazione ha permesso dal 2007 di risparmiare 800 m3 al giorno del sistema nazionale, che vengono ridistribuiti ai villaggi limitrofi”.

Già da tempo, poi, è una realtà il progetto plastic free, “che ha portato all’eliminazione di tutte le bottiglie e le cannucce in plastica, sostituite con materiali biodegradabili”.

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