L’alta gamma
made in Italy,
nasce The Hospitality
Experience

di Stefania Galvan
21/03/2023
08:07
 

Il Londra Palace Venezia, uno degli hotel più antichi della città, il The Place Firenze, affiliato Leading Hotels of the World, e poi ancora il Borgo dei Conti Resort, antica dimora nobiliare circondata da alberi e ulivi, nel cuore dell’Umbria. Sono questi i primi tre indirizzi d’alta gamma di The Hospitality Experience, il nuovo gruppo alberghiero che riunisce le proprietà della famiglia Babini.

Una storia di famiglia
“La nostra storia - racconta Carlo Babini (nella foto), owner e ceo di The Hospitality Collection - inizia nel 1938, anno d’acquisto dell’Hotel D’Angleterre et Beau Rivage a Venezia, oggi conosciuto come Londra Palace Venezia e che dal 2012 fa parte dei Relais & Châteaux”.

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Una storia che ha come seconda tappa il 2003, con l’acquisizione di quello che oggi è il The Place Firenze, per poi proseguire nel 2008 con l’ingresso in portfolio del Relais & Châteaux Borgo dei Conti Resort. Quest’ultimo è ora oggetto di una profonda ristrutturazione che porterà all’ampliamento delle camere e alla creazione di nuove suite, oltre a interventi sulle parti comuni; l’hotel, anticipa Babini, potrebbe riaprire tra aprile e maggio 2024.

La creazione di un'esperienza
Due indirizzi cittadini, dunque, e uno di campagna, ma accomunati da un’ospitalità tutta italiana e a carattere famigliare, che fa del rapporto con la clientela la sua prima priorità e che ha una mission ben precisa: “Creare per i nostri ospiti un’esperienza unica, a diretto contatto con la realtà del territorio, grazie al valore del nostro capitale umano e all’attenzione che poniamo nel sostegno al tessuto sociale delle località in cui siamo presenti”.

'The Place of Wonders'
Ed è proprio per salvaguardare e promuovere la tradizione secolare dell’artigianato che la famiglia ha dato vita alla Fondazione ‘The Place of Wonders’, il cui obiettivo è avvicinare gli ospiti alla scoperta del patrimonio delle nostre botteghe e laboratori tutelandone il lavoro e i lavoratori. “Abbiamo creato un fondo che finanziamo noi - sottolinea il direttore della fondazione Michela Babini -, ma che è anche aperto alle donazioni degli ospiti, i quali possono contribuire fattivamente ad aiutare i giovani studenti e gli aspiranti artigiani”.

A Firenze la fondazione è già attiva con un progetto dedicato alle arti orafe e finanzia borse di studio per i ragazzi: “Agli ospiti - spiega Michela Babini - apriamo le porte delle botteghe, allo scopo di sensibilizzarli alla bellezza e alla tradizione della manifattura italiana”.

Lo sviluppo
Tornando al neonato brand, l’obiettivo del ceo è “unificare comunicazione e marketing e creare una struttura gestionale centralizzata, solida e coesa, su cui poter costruire progetti futuri”.  Progetti che guardano a un’espansione focalizzata su realtà di massimo 30-35 camere, in modo da assicurare agli ospiti la massima attenzione al servizio e alla qualità del soggiorno: “Non guardiamo a strutture grandi - precisa Carlo Babini - perché per noi è fondamentale mantenere uno stretto rapporto tra personale e cliente”.


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