Giovedì 18 ottobre, mattino, suona la sveglia, doccia, colazione e via. Il navigatore sulla macchina presa a noleggio non funziona, non riceve il segnale dal satellite, accidenti, arriverò tardi, ma parto. Sbaglio una o due rotonde, una crisi il parcheggio ma alla fine eccomi. Fila da non dire per ritirare il porta badge, e poi di corsa a lanciare bigliettini da visita sui desk degli operatori.

Incontro il primo tour operator, la prima cosa che mi sento dire?!? Hai visto? almeno per altri 6 mesi restiamo sul mercato. Passo avanti, vado allo stand luminoso e fresco di una Olta, gruppo di hostess sorridenti al banco, lascio il bigliettino e mi sento dire “noi non lavoriamo con le agenzie di viaggio”, ribatto: “Che ci fate qui allora?”, “Aspettiamo alberghi”… e chiudo con ….”Ridammi il bigliettino”.

Ancora un altro t.o., “forse noi ci salviamo” abbiamo finanza, non come gli altri.

Poi il corrispondente…”noi non parliamo con te, tu non sei tour operator”…e chiedo la definizione di tour operator, ed eccola “devi stampare un catalogo, avere un commerciale strutturato e una rete vendita in tutta Italia”, sorrido e vado via.

Parlo con enti del turismo locali, delle regioni italiane, e le braccia cadono a terra…non lo so come ci sono arrivati questi signori in fiera, buona volontà ma …

E poi i Fanfani, i Craxi e i De Mita del turismo che camminano ancora in fiera. Aiutatemi…fatemi uscire ho sbagliato posto.

Giovedì 18 ottobre, mattino, sveglia, doccia, colazione e via. Navigatore a puntino, arrivo in tempo alla fiera, una hostess sorridente ha pronto il porta badge, ho trovato il desk dove non c’è fila.

Con calma cerco per prima cosa i nuovi amici della redazione del TTG, trovo un gruppo di giovani sorridenti, i volti che prima avevo visto statici, digitali, si animano, i pensieri, le peculiarità, che già conoscevo non passano più attraverso i pixel del video, passano attraverso i loro occhi e sono occhi limpidi, curiosi, attivi, mi diverte sentirmi dire… “allora esiste?!? Il ‘sole’ non è un’invenzione?!?” eh si…anch’io ho occhi, mani, e veicolo i miei sorrisi allo stesso modo, con un “accento” metallico si, ma allo stesso modo.

Poi incontro i corrispondenti con cui ho appuntamento, affari su affari, la capacità di capire, tutti, che il mondo è cambiato, che le definizioni non calzano più, oggi si guardano non solo la storia e le carte, ma si guardano le opportunità, le garanzie di serietà, e la voglia di intraprendere strade nuove.

Compagnie aeree, corrispondenti, tour operator, alberghi, in ogni categoria ecco spuntare gli illuminati, ma allora esistono? Eccoli venire fuori i veri problem solver, ecco i potenziali buyer, ecco i bravi seller, tutti consci che il mercato è cambiato, che i clienti però ci sono vanno trovati in maniera diversa.

Quella fiera era un formicaio di opportunità ambulanti, uomini e donne che si erano scollati la sedia da sotto le terga per andare a capire come potevano continuare ad essere utili al mondo del turismo che li aveva nutriti e che poteva ancora essere un’industria, particolare si, ma un’industria.

Non lo so se erano di più o di meno, ma erano sicuramente molti.

La globalizzazione e la crisi sortiscono effetti contrastanti, da un lato la concentrazione forte, in mano di pochi della industria, e l’appiattimento del prodotto, dall’altra il fiorire di realtà locali e regionali, piccoli più affidabili dei grandi.

Posso andare via soddisfatto, domani torno con piacere in fiera, e soprattutto torno con piacere al lavoro, pieno di speranze ancora più di quando sono partito.