Attorno ad ognuno di noi, in senso letterale a volte, esiste una sorta di sfera, di area di comfort, di benessere, al di fuori della quale ci sentiamo in una condizione di disagio, di pericolo.

È come se fossimo un piccolo ghiro che d’inverno se ne sta nella sua tana, al calduccio, con una piccola provvista fatta durante l’estate, e il bordo della nostra tana sta giusto sul bordo di un precipizio, c’è freddo fuori, magari un po’ buio e poi, l’altezza, vuoi mettere.

E ci piace starci dentro, facciamo solo le cose che sappiamo fare, non vogliamo uscire da questa comfort zone perché è rischioso.

Eppure a noi umani basterebbe poco per uscire da quella tana, un cappottino, un paio di guanti, magari un abbigliamento tecnico da sci, e usciamo, e cominciamo ad affacciarci in quel precipizio, e guardando fuori notiamo che esistono dei precisi punti di riferimento, ora una cima innevata, ora il bordo della catena montuosa che arriva al mare, e magari in fondo un vecchio faro che ancora fa luce.

E cominciamo a scendere giù nel burrone, o a salire, scegliete voi. E raggiungiamo una valle, dove tutto sembra diverso, i punti di riferimento di prima esistono ancora, ma si sono spostati, perché ci siamo spostati anche noi, e si apre un mondo nuovo.

Ecco, la scoperta, il coraggio di uscire da quella zona di comfort e la scoperta che esiste un universo nuovo di cose da scoprire, cose da fare, opportunità, e la cosa magica, come per un ragazzo di campagna che vede la grande città per la prima volta, è che tutto sembra a portata di mano, tutto concentrato, tutto si accavalla in un turbinio di emozioni.

Leggo l’intervista ad un caro collega, Fabrizio Leotta, indietro non si torna, parlando del web.

Ma non ci sono dubbi, in questo mercato iper globale, iper tecnologico, i cui segnali, i messaggi, le pressioni vengono da miliardi di direzioni, ognuna delle nostre aziende deve cambiare prospettiva, ognuno di noi deve cambiare prospettiva. Dimenticare la gelosia per il proprio piccolo deposito di ghiande e trovare nuovi punti di riferimento.

Il web è un’opportunità, il web è un concorrente, ma non è un concorrente anche il supermercato qui accanto? Pensateci, al posto di comprare un viaggio il nostro cliente potrebbe spendere gli ultimi soldi della tredicesima comprandosi un barbecue da mettere in giardino in estate e che ora non gli serve a niente, solo perché si è lasciato convincere.

Entrate nella nuova dimensione, non vi ingelosite se tutti i più grandi T.O. vendono direttamente, tanto lo fanno e lo faranno sempre di più, ma lavorate solo con chi vi da pari opportunità rispetto ai canali diretti, e magari entrate un po’ di più nel web, e fate rete, facciamo rete, sempre di più.

Ciao Ghiri!