Anche in Trentino, malgrado la capacità da parte degli operatori di gestire al meglio la stagione invernale, l'assenza di neve sta mettendo a dura prova l'andamento del turismo sciistico.
"Si tratta di una partenza senz'altro difficile - dice infatti Luca Libardi, presidente Asat - contrassegnata da un rallentamento delle prenotazioni e, purtroppo, anche dalle disdette".
Un inverno a rischio, dunque, che nello specifico - nonostante il 90 per cento degli impianti aperti grazie al supporto della neve artificiale - attualmente vede "un calo delle presenze del 20 per cento rispetto all'anno precedente" sottolinea ancora il presidente.
La contrazione, secondo Libardi, non potrà essere compensata: "Per il fine settimana sono previsti 50-60 centimetri di neve - afferma -, ma quello che finora non è stato venduto è perso e non potrà essere recuperato. Purtroppo, prevediamo di chiudere la stagione con il segno negativo".