Addio ai russi
L'incoming
paga il conto

di Cristina Peroglio
03/02/2015
10:07

Arriva la conferma anche dai dati di uno dei fenomeni più preoccupanti che stanno investendo il turismo incoming almeno dalla metà dello scorso anno: la scomparsa dei russi.

Pubblicità

Complice l'azione combinata del deprezzamento del rublo e delle sanzioni alla Russia per la questione Ucraina, quello che fino all'estate scorsa era un effetto paventato, ma ancora non reale, si sta trasformando in un concreto incubo per le casse degli hotel e delle vie dello shopping italiano.

I russi, infatti, mercato fortissimo soprattutto in alcune aree della Penisola, stanno abbandonando progressivamente le vacanze italiane, creando situazioni di seria difficoltà per chi, fra operatori e albergatori, aveva investito con forza sul questo bacino.

L'allarme arriva sia da Federalberghi sia da Confindustria Aica.
Nel suo consuntivo per il 2014 il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca confida "in un contributo positivo dell’area del dollaro, sotto la spinta del tasso di cambio favorevole" proprio per andare a compensare "la notevole contrazione si sta registrando sul mercato russo".

I dati sono solo parziali: a fine dicembre il Centro studi turistici di Firenze segnalava un calo del 7 per cento, così come le montagne, che però registrano un -20 per cento.
"Il problema dei russi è pesante – conferma Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Aica – soprattutto per alcune zone del Paese".

A confermare la segnalazione degli albergatori arriva i dati di Global Blue, un buon termometro per valutare lo stato del turismo italiano attraverso le spese tax free dei visitatori internazionali. I russi segnano un -16 per cento in termini di acquisti rispetto al 2013 e trascinano l'intero tax free italiano a un -3 per cento a livello globale.


TI INTERESSA QUESTA NOTIZIA? ISCRIVITI A TTG REPORT, LA NEWSLETTER QUOTIDIANA

Commenti di Facebook