Bella ma decisamente poco efficiente. Ricca di meraviglie naturalistiche, culturali e enogastronomiche, ma poco trasparente sui prezzi.
E soprattutto, estremamente desiderabile per il cosiddetto ‘Italian way of life’, anche se non si capisce come facciano gli italiani a stare così bene in mezzo al caos quotidiano e alla mancanza di sicurezza.
È questa la fotografia del Belpaese che scatta Gfk con un’indagine realizzata per conto di Fondazione Italia Patria della Bellezza su un campione di 5 mila turisti di sette Paesi del mondo, dalla Germania alla Cina, dagli Stati Uniti alla Russia, dal Regno Unito alla Francia al Giappone. Un esercito di turisti che affollano monumenti, ristoranti e città. Un esercito composto per più della metà da repeaters.
Il dati positivi
Dunque, se confrontati con le altre mete europee, i visitatori internazionali non esitano a giudicarci i migliori per quanto riguarda i beni artistici, le bellezze naturali, la cucina, la qualità dei prodotti locali e la qualità della vita. Tanto è vero che l’85 per cento degli stranieri si dichiara soddisfatto del proprio viaggio in Italia e la metà degli intervistati è già alla seconda visita.
Le criticità
Le note dolenti arrivano invece sulla valutazione di efficienza. Un’offerta poco funzionale sia sui trasporti che sui servizi di informazione al turista, senza contare la mancanza di sicurezza, l'ordine e la pulizia degli spazi pubblici, il rispetto dell'ambiente e il costo della vita.
Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire.
La novità è che ancora non siamo riusciti a risolvere questi problemi.
