Maltempo e montagna:
“Pronti per l’8 dicembre”

06/11/2018
08:35
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I danni del maltempo che negli ultimi giorni ha flagellato il Paese da Nord a Sud rischiano di farsi sentire in modo particolarmente pesante soprattutto per quanto riguarda la stagione invernale che si avvicina a ritmi serrati.
Dal Friuli alla Valle d’Aosta, tutto l’arco alpino ha sofferto di frane, crolli e emergenze che ancora ieri hanno dato vita ad allerta meteo su diverse zone.

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Ma quello che più ha colpito e impensierito gli appassionati di montagna sono state le immagini del Veneto, in particolare dell’area del bellunese.
“Il problema c’è, ma c’è anche al volontà di risolverlo e in fretta. Per l’8 dicembre e per Sant’Ambrogio la nostra montagna sarà completamente aperta e pronta ad accogliere i turisti”. Marco Michelli, presidente di Federalberghi Veneto riprende il messaggio rassicurante del governatore della Regione, Luca Zaia e garantisce che tutto sarà operativo.

“Quello che ci serve adesso è che si riporti in fretta l’energia elettrica – dice -. Gli impianti di risalita e quelli di innevamento artificiale non possono essere gestiti con i generatori, che sono una gran cosa, ma a noi serve che si riporti in fretta l’elettricità”.

Le zone più colpite sono Asiago, Arabba e Rocca Pietore, mentre la destinazione simbolo della montagna bianca in Regione, Cortina, “ha subito qualche danno, ma è stata meno massacrata di altre”. Ed è una fortuna “perché qui abbiamo l’appuntamento del 2021 con i Campionati del mondo e nel 2026 con le Olimpiadi , se va tutto bene. Non possiamo scherzare!”.

La quantificazione dei danni sta avvenendo in questi giorni, ma il quadro, secondo Michielli, sembra essere abbastanza positivo per le strutture alberghiere. “Ho avuto segnalazione di 30-40 alberghi che hanno subito dei danni, ma nessuno così tanto da non poter aprire per l’inizio della stagione. Certo, il panorama sarà meno ricco di alberi, visti i tanti che sono caduti, ma con la neve l’impatto dovrebbe essere attutito”. Situazione non drammatica anche per quanto riguarda le infrastrutture: “Abbiamo qualche ponte sotto osservazione, e qualche strada chiusa, ma entro una settimana la circolazione dovrebbe essere ristabilita. Stiamo lavorando a gran velocità, e la stagione sarà garantita”.

Discorso diverso, invece, in Valle d'Aosta, anch'essa salita agli onori della cronache per quelli che il presidente di Federalberghi Filippo Gérard definisce "malanni di stagione. Rispetto ai nostri colleghi del Veneto - dice Gérard - da noi non è successo nulla. Siamo una zona di montagna ed è normale che il rischio idrogeologico da noi sia più alto, ma non è successo nulla di grave". Il presidente ci tiene inoltre a sottolineare che "da noi nessun impianto di risalita è stato danneggiato, e quindi anche noi siamo pronti ad aprire tutto per la stagione in arrivo".

La politica, per parte sua, ha iniziato a muovere la macchina delle risorse. Il presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini, ha infatti invitato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa alla seduta di giovedì prossimo per “per verificare la portata concreta delle misure e delle risorse inserite nella legge di bilancio e per concordare insieme gli interventi più urgenti per il contrasto e la prevenzione del dissesto idrogeologico”.

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