Sardinia Tourism C2A
Ejarque: “Oggi
i visitatori vogliono
essere coinvolti”

di Oriana Davini
29/11/2019
15:31
 

Sport e cultura sono ancora attrattori turistici? Sì, a patto però di ripensarli e aggiornarli in base ai trend del momento. La regola fondamentale da cui partire è chiara: "Gli eventi classici dove si guarda e basta stanno perdendo terreno - spiega Joseph Ejarque (nella foto), intervenuto in qualità di consulente scientifico nella seconda edizione di Sardinia Tourism Call 2 Action, in corso a Olbia e di cui TTG è media partner -: oggi i visitatori vogliono essere coinvolti".

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Cambia quindi la fruizione della cultura così come dello sport, il cui appeal è in netta crescita: "Il 10 per cento dei viaggi a livello globale è per sport o motivazioni sportive: attenzione però perché i viaggiatori chiedono di avere un ruolo attivo, viaggiano per fare sport, non per vederlo e basta". Ad avere un futuro, secondo l'esperto, saranno quindi gli eventi basati sulla cultura immateriale e fortemente identitari, le gare agonistiche, gli appuntamenti partecipativi e i festival musicali.

I modelli
Qualche esempio? Dalla maratona di New York all'Oktoberfest di Monaco, da Coachella negli Stati Uniti al Carnevale di Rio, Ivrea o Nizza, fino alla Color Run e alla Spartan Race, tutti appuntamenti ormai in grado di attirare un numero enorme di visitatori, "inclusi i Millennials e le nuove generazioni", anche in periodi di bassa stagione.

"Calcio, vela, golf e il mondo dei motori sono gli attrattori più forti a livello sportivo. I territori devono iniziare a ragionare sulle nicchie sapendo che è essenziale garantire servizi, infrastrutture, attività complementari e possibilmente in buon clima".


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