La certezza di Enit: “Il sogno italiano si mantiene vivo grazie ai social"

08/05/2020
21:00
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La speranza arriva dal web. A sottolinearlo sono le rilevazioni fatte da Enit sui social, che mostrano come la voglia di una vacanza italiana in Europa sia tutt’altro che sopita, nonostante la crisi dovuta alla pandemia.

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Una campagna promozionale spontanea
Un dato su tutti: dal 18 marzo al 30 aprile si sono contate in totale 617.400 mention della Penisola - di cui 32.600 comparse sul web e 584.800 dai social - che hanno prodotto qualcosa come 186.400 interazioni: una campagna promozionale spontanea del valore di 331 milioni di euro.

La meta più ambita d'Europa
Il nostro Paese resta comunque la meta più ambita d'Europa. Esaminando, infatti, il totale di prenotazioni estive in numeri assoluti, il nostro Paese ne registra 407mila da giugno ad agosto (in calo del 68,5% sull’analogo periodo del 2019), contro le 403mila della Spagna (-63,7%) e le 358mila della Francia (in diminuzione del 66,3%). Ancora distanti le performance dei Paesi competitor come la Grecia, l’Egitto e la Croazia.

Le strutture ricettive, poi, registrano una minore disponibilità di posti letto per il mese di giugno, un segnale che lascia ben sperare insieme al rincaro delle tariffe medie degli hotel per lo stesso mese sulle Ota, dopo il calo generalizzato subìto a febbraio e marzo.

Pieno recupero solo fra tre anni
Primi segnali di speranza, dunque, anche se dall'Ufficio Studi Enit le stime non sono così ottimistiche. Analizzando la situazione attuale, infatti, l’ente prevede un pieno recupero del settore solo entro il 2023, anno in cui il turismo complessivamente avrà recuperato i volumi del 2019 e li supererà con un totale di visitatori del +4% rispetto al 2019. Un trend dettato dal turismo domestico, mentre la ripartenza di quello internazionale sarà più lenta, così come nei prossimi mesi.

Nel 2020, infatti, i visitatori pernottanti internazionali dovrebbero diminuire del 49%, una percentuale che corrisponde a 31 milioni di visitatori. In confronto, si stima che i visitatori domestici caleranno del 31%: un tasso che corrisponde a 16 milioni di arrivi in meno rispetto al 2019.

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