Caro energia e impianti di risalita: il turismo invernale appeso a un filo

05/10/2022
11:00
 

La bolletta fa tremare il turismo invernale. Reduci da un triennio da dimenticare, gli impianti di risalita guardano con timore all'incremento dei prezzi dell'energia, per loro indispensabile in quantità massicce.

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"Negli anni passati, in media, il costo dell’energia incideva tra l’8 e il 15% - afferma a corriere.it la presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari, Valeria Ghezzi -. Oggi superiamo il 30%. L’auspicio è un intervento del governo". Un ordine di grandezza che chiarisce l'entità del fenomeno. E le preoccupazioni del comparto.

Gli effetti sugli hotel
Ma anche gli hotel delle località sciistiche devono fare i conti con le bollette crescenti, mettendo in campo diverse strategie.

In Valle d'Aosta, ad esempio, alcune strutture rivedranno i periodi di apertura, limitandosi al weekend in alcune settimane. Altre invece modificheranno gli orari di accensione delle insegne esterne.

In Trentino Alto Adige, invece, alcuni albergatori hanno chiuso le saune o abbassato di alcuni gradi la temperatura delle piscine. Ma le strutture più distanti dalle piste stanno valutando se aprire o tenere chiusi i battenti.

A questo si aggiungono i timori per gli effetti collaterali del caro energia, come la riduzione della propensione all'acquisto da parte dei vacanzieri.


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