L’Italia mantiene, anche nelle vacanze di fine anno, la sua attrattività per i turisti stranieri. A sancirlo il monitoraggio periodico realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, in base al quale nelle strutture ricettive del nostro Paese, tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, si registreranno 16,2 milioni di presenze (più 0,5% sul 2022), il 41% dei quali sarà composto da turisti stranieri.
La loro crescita stimata è di 2,7 punti percentuali, per un totale di oltre 6,5 milioni di presenze. All’opposto, il flusso degli italiani è in diminuzione, rispetto allo stesso periodo del 2022, di un punto percentuale, per un totale di oltre 9,6 milioni di presenze.
Città d'arte protagoniste assolute
Saranno le città, i borghi e i centri d’arte i maggiori attrattori: per loro le stime riportano un aumento del 3,9% per complessivi 6,4 milioni di presenze (quasi 40% del totale), con una domanda straniera in crescita del 5,2%. Qui la quota estera raggiunge il 49,2% del totale: sostanzialmente uno straniero su due che sceglie l’Italia per le vacanze di Natale viaggia nelle città d’arte.
Buoni risultati sono attesi anche per la montagna (+0,1%), mentre i laghi faranno registrare un leggero calo dello 0,5%. Indicazioni positive sono giunte dalle imprese del Centro (+1,5%) e del Nord-Est (+1%). Risultati di stabilità, con un trend di miglioramento, sono attesi dagli imprenditori del Nord-Ovest (-0,1%), mentre i numeri sono negativi per le regioni del Sud e delle Isole (-3,1%).
I mercati
Tra i mercati stranieri prevarranno ancora quelli tradizionali europei e le segnalazioni di crescita più frequenti sono state raccolte per i turisti svizzeri, spagnoli, statunitensi, francesi, polacchi e britannici. I mercati tendenzialmente stabili o in leggero aumento sono i tedeschi, gli austriaci, scandinavi, olandesi, belgi. Tra i mercati extraeuropei le segnalazioni di aumento più significative sono state registrate per le provenienze dalla Corea del Sud e Brasile.
