Allarme Confturismo Veneto: "No alla tassa di soggiorno in tutti i comuni"

22/02/2012
10:04

La tassa di soggiorno estesa a tutti i comuni d'Italia. Sembra essere questa la spada di Damocle che è appesa sulle teste del ricettivo italiano, almeno secondo quanto pare di capire dalle intenzioni del Governo.

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L'esecutivo Monti, infatti, sembra intenzionato ad inserire la tassa di soggiorno all'interno del decreto sulle semplificazioni fiscali e questa ipotesi ha scatenato la reazione delle associazioni di categoria. A muoversi per prima è Confturismo Veneto, particolarmente sensibile al tema, che ha inviato una lettera ai deputati e senatori veneti per scongiurare la possibilità che la tassa venga estesa a tutte le città del Paese.

“Il turismo non ha bisogno di misure depressive, e non esiste che gli albergatori si trasformino in sostituti d’imposta – dice Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto – Sarebbe un grave errore colpire attraverso il settore ricettivo una ricchezza che si distribuisce all’interno di una filiera assai più ampia". Secondo Confturismo, infatti, la tassa di soggiorno rappresenta una minaccia per la competitività e per il futuro del settore turistico.

La proposta alternativa della Confederazione è quella di stornare il 2% dell'Iva riscosso attraverso le imprese dell’intera filiera turistica sui territori regionali a favore delle Regioni stesse, che lo vincoleranno a un reinvestimento in ambito turistico.

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